Savona, inaugura sabato la personale dello scultore Ylli Plaka

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Savona. La Galleria il Mulino di Savona ospita la mostra personale dello scultore Ylli Plaka. L’inaugurazione e il vernissage si terranno sabato 13 novembre alle ore 17,30.

La mostra rimarrà aperta al pubblico da martedì a giovedì dalle ore 16,30 alle 19,30, venerdì e sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,30 e dalle ore 16,30 alle ore 19,30, fino a martedì 30 novembre. Da mercoledì 1 dicembre fino a sabato 11 dicembre sarà aperta da lunedì a sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,30 e dalle ore 16,30 alle ore 19,30.

La mostra personale intende celebrare i venti anni di attività dello scultore con una serie di opere in ceramica realizzate ad Albisola e Savona.

Le sculture di Ylli Plaka, così persuasive e sfrondate di ogni superfluità, sembrano provenire direttamente dall’iperuriano e, nella loro essenzialità, recuperano attraverso modelli moderni, l’icastica potenza dell’arte cicladica. E proprio misurandosi, dialetticamente, con la modernità, con la realtà della tecnica, quest’arte ha modo di evolversi e di rinnovarsi. Cambiano anzitutto i materiali: dalla porosità del grès si passa quasi insensibilmente alla terracotta smaltata; ma cambiano anche i temi, i soggetti.

Il vitalismo esuberante di Plaka coinvolge anche gli utensili domestici, gli strumenti del lavoro quotidiano, le protesi tecnologiche e finisce per dare loro un’anima, per naturalizzarli. Ne derivano ibride e fascinose creazioni, metamorfosi che sulle classiche e sinuose sembianze dei cigni innestano becchi a rubinetto, a pinza, a martello. O di un uccello fanno uno strumento musicale.

L’emblema cristologico del pellicano viene declinato in chiave futurista. Nuovi simboli si aggiungono così agli antichi: ad esempio, la lettera, che ora allude, romanticamente, al messaggio condiviso, alla comunione di sensi e di sentimenti che ne consegue, ora, invece, adombra l’incomunicabilità o, magari, il silenzio, l’estraneazione. Gli smalti, col vivace variare del loro cromatismo, preludono per così dire musicalmente alle diverse temperie psicologiche. La pittura, in altre parole, fa da supporto o da bordone alla scultura. L’artista, assecondando l’auspicio di Bergson, sente insomma l’urgenza di “un supplemento d’anima” per scongiurare l’alienazione minacciata dal trionfo della tecnologia. In fondo anche l’arte in greco è techne, ma come la mitica lancia di Peleo, ha pure il potere di sanare le ferite.