Integrazione “natalizia”: bimbi cristiani e islamici insieme a costruire il presepe

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Savona. Un’iniziativa all’insegna dell’integrazione, spontanea e concreta. E’ quella concepita dagli insegnanti della Scuola primaria “Mazzini” di via Verdi nel quartiere di Villapiana a Savona i quali si sono riproposti di approntare un grande presepe, costruito minuziosamente grazie al lavoro di tutti i loro alunni delle classi quinte, siano essi cristiani o islamici.

“Anzi – precisano i dicenti – sono stati proprio i bimbi musulmani, specificatamente provenienti da Marocco, Tunisia ed Albania, i più coinvolti nel progetto. Per loro il presepe è una tradizione estranea al proprio patrimonio culturale, una rappresentazione di qualcosa in cui non credono ma che si ritengono in dovere di rispettare profondamente”. Il presepe è stato costruito con materiale naturale e povero ma nel suo insieme, c’è da scommetterci, risulterà molto ricco. E’ stato così che quest’estate Claudia, una piccola romena, è tornata dalle vacanze in riva al Mar Nero con alcune pannocchie di mais, il suo Paese è tra i maggiori produttori di granturco in Europa, con le quali forgiare il Bambinello di Betlemme, Arben dai boschi dell’Albania ha portato noci e castagne, Abdel ed Afida dal Marocco le spezie da mettere in mano ai Re Magi che all’Epifania si trovavano alla Santa Grotta di Betlemme per contemplare Gesù Bambino recandogli in dono oro, incenso e mirra, mentre i loro compagni italiani si sono recati nel Gran Bosco che sovrasta la città a raccogliere muschio e legname con cui costruire la Capanna.

Villapiana è il quartiere più multietnico della città. Qui convivono immigrati comunitari, come i romeni, europei extracomunitari, come albanesi ed ucraini, sudamericani ed africani, soprattutto magrebini e senegalesi. La scuola rispecchia la composizione sociale ed etnica di questo antico quartiere operaio: un terzo dei suoi alunni non ha la cittadinanza italiana ma ben presto, se non cambierà la relativa legge, gli stranieri supereranno il 45% sul totale dei frequentanti. “Perché non dimostriamo a Savona ed all’Italia intera che lavorando sui bambini, che sono mentalmente delle ‘tabule rase’, e spiegando ai loro genitori, nei giusti termini, lo spirito dell’iniziativa non dimostriamo quanto sia falso ciò che crede la maggioranza dei nostri compatrioti, cioè che per colpa degli stranieri in Italia la scuola non ha più le caratteristiche d’italianità che dovrebbe avere?” si sono chiesti alla “Mazzini”, supportati in ciò dall’Assessore comunale alla Pubblica Istruzione Isabella Sorgini. La sfida sta ora per essere vinta: durante tutto il periodo natalizio il Presepe della Mazzini sarà, infatti, esposto a Palazzo Sisto IV°, la sede del Comune. Un presepe costruito da mani – anzi, “manine” – cristiane e musulmane.