Cronaca

Infanticidio, autopsia sul corpo del piccolo Andrea: asfissia da strozzamento

Santuario infanticidio

Savona. “Ci troviamo di fronte ad un quadro asfittico con lesioni da strozzamento inequivocabili”. E’ quanto ha detto il medico legale Francesco Ventura al termine dell’autopsia sul cadavere del piccolo Andrea di tre anni, ucciso ieri dalla madre Elisabetta Bertolotto, ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Paolo di Savona dove è piantonata in stato d’arresto con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal grado di parentela.

Secondo il medico legale, che ha eseguito l’autopsia presso la camera mortuaria del cimitero di Zinola, dal momento del ritrovamento del cadavere del bambino al momento dell’omicidio sarebbero trascorse un paio d’ore. Il pm Danilo Ceccarelli dovrebbe ora concedere il nulla osta per i funerali del piccolo.

La vicenda con il passare delle ore si arricchisce di elementi e particolari inquietanti. Secondo quanto ricostruito, una volta arrivato sulla strada per il santuario di Nostra Signora della Misericordia, Mauro Quagliati, avrebbe trovato l’auto caduta per alcuni metri in un roveto, ed ha subito pensato ad un incidente stradale. L’uomo ha estratto il corpo del bimbo dal sedile posteriore dell’abitacolo portandolo sul ciglio della strada, ed ha chiamato i soccorritori dicendo che c’era stato un incidente. Intanto la moglie continuava a ripetere, come un disco rotto: “L’ho ucciso io. L’ho ucciso io”.

Il racconto di Elisabetta fatto al pm Danilo Ceccarelli con un filo di voce, è però pieno di lacune, di buchi temporali. Non è in grado di mettere a fuoco, di ricostruire la tempistica e secondo il suo difensore d’ufficio, l’avvocato Francesco Giusto, “non si rende ancora conto della portata della tragedia”.

Intanto il gip Barbara Romano ha fissato per domani l’udienza di convalida degli arresti. Solo dopo l’udienza i familiari potranno ottenere il nulla osta per andare a farle visita. Tra gli accertamenti che verranno fatti in questi giorni, si cercherà di capire se la donna abbia mai manifestato il suo disagio a qualche medico.