Politica

Cairo, il Pd replica a Vaccarezza: “Fare politica non significa giocare alla guerra”

di tullio

Cairo Montenotte. Gli esponenti del Partito democratico intervengono in merito alle parole di Angelo Vaccarezza relativamente all’avvicendamento nel coordinamento del Pdl a Cairo Montenotte ed all’amministrazione comunale della cittadina valbormidese.

“Premesso che il Pdl ha la totale libertà di scegliere i coordinatori cittadini che preferisce per Cairo così come per qualsiasi altro luogo, non si può evitare di esprimere un giudizio molto negativo sui commenti del presidente della Provincia circa l’amministrazione cairese” dichiarano congiuntamente il segretario provinciale Pd Livio Di Tullio e il segretario Pd di Cairo Elena Castagneto.

“Il ruolo istituzionale di Vaccarezza – attaccano imporrebbe equilibrio e ponderatezza nelle azioni e nei commenti, qualità che evidentemente non gli sono proprie. Denigrare senza motivo alcuno l’operato degli amministratori di un’importante città della Provincia che lui stesso governa, solo perché è di centrosinistra e quindi di area non gradita, è il sintomo di una visione della politica miope e settaria”.

“La collaborazione fra le istituzioni provinciali ed i Comuni – spiegano gli esponenti del Pd -, nell’ottica di un reciproco rispetto, è basilare per il buon funzionamento di ogni meccanismo, e non aver presente questo semplice fatto significa ricoprire un ruolo apicale senza alcun senso di responsabilità. Non è accettabile che il presidente della Provincia critichi senza motivo alcuno l’operato di un amministrazione che sta operando molto bene, giovane e nuova. Nuova nei metodi, trasparente e coraggiosa”.

“Avere a cuore Cairo significa entrare nel merito dei problemi, principalmente occupazionali, approfondendoli e proponendo soluzioni, esattamente come sta facendo il sindaco Briano. Se il presidente della Provincia pensa di poter svolgere bene il ruolo di coordinatore cittadino a Cairo, siamo lieti che accetti l’incarico (e francamente per certi aspetti ne saremmo molto felici), ma dovrà tener presente che fare politica non significa giocare alla guerra contro gli avversari ma – concludono – valutare congiuntamente i problemi con serietà, se anche da diversi punti di vista”.