Savona. I carabinieri hanno suonato il campanello per un controllo ma lei, nonostante fosse agli arresti domiciliari, non era in casa. E’ successo sabato scorso, intorno alle 14, in via Tissoni a Savona. I militari volevano assicurarsi che L.P., 47 anni, fosse regolarmente nell’abitazione dove doveva scontare la custodia cautelare invece la donna era uscita. I carabinieri si sono messi subito sulle sue tracce e l’hanno ritrovata poco dopo, a poco più di 100 metri dall’appartamento, nei pressi del supermercato “Eurospin”.
La 47enne, che era in compagnia di un uomo, alla vista dei militari si è agitata e ha detto di non sentirsi bene tanto che è stata chiamata un’ambulanza. All’arrivo dei sanitari la donna ha dato in escandescenza e ci sono voluti alcuni minuti per farla calmare. A quel punto i militari non hanno potuto fare altro che arrestarla per essersi allontanata dai domiciliari senza l’autorizzazione del giudice.
Questa mattina è iniziato il processo per direttissima a suo carico. In aula la donna si è messa a piangere e ha ammesso di aver sbagliato: “Chiedo scusa ma finora ho sempre rispettato le regole”. Il giudice, dopo averla sentita, ha convalidato l’arresto e ha disposto il ritorno in carcere (ha ritenuto che “sussistessero le esigenze di custodia cautelare in carcere e che nessuna altra misura fosse adeguata).
Il legale della 47enne ha poi chiesto i “termini a difesa” e il processo è stato quindi rinviato. Riprenderà il prossimo 8 ottobre quando l’avvocato della donna potrà chiedere di patteggiare, di procedere con il rito abbreviato o con un procedimento ordinario. Nel frattempo il legale potrebbe decidere di presentare anche una nuova richiesta di arresti domiciliari.