Realizzati con materiali ecocompatibili, alimentati da energia solare o, secondo una visione più futuristica, da soluzioni zuccherine. Sono questi gli ingredienti con cui inizia la sfida “green” per i nuovi telefonini che non vogliono essere da meno rispetto ad auto ed elettrodomestici in quanto a “sostenibilità”. Allora ecco che le aziende produttrici si impegnano a garantire prodotti sempre più eco-friendly.
E tra quelle più virtuose la eco guida di Greenpeace promuove a pieni voti Nokia che ormai ha un primato che dura da anni, grazie soprattutto all’eliminazione sempre maggiore delle sostanze tossiche dai suoi prodotti. Appena dietro c’è Sony Ericsson, che si fa notare con Elm: il telefono cellulare più ecologico sul mercato. O2’s Eco rating, il primo sistema di rating sostenibile per i cellulari nel Regno Unito, ha, infatti, premiato Sony Ericsson Elm con 4.3 punti su 5 per le sue credenziali verdi. Ma la concorrenza si fa sentire. E Samsung oltre al telefono Blue Earth alimentato dall’energia solare, propone Restore, composto dal 77% di materiale riciclato, più il 27% di plastica riciclata per la mascherina esterna.
Insomma, se finora le priorità nel concept dei telefonini sono state solo due (estetica e hi-tech) adesso se ne aggiunge una terza: l’ecocompatibilità. Un elemento importante, in quanto, avverte l’associazione Altroconsumo, il rischio ecologico è fondato: per costruire 100 grammi di telefonino occorrono 30 chilogrammi di materiali, molti dei quali sono tossici e dannosi per l’ambiente.
E se fino adesso c’è stata la preoccupazione per lo smaltimento illecito dei rifiuti elettrici ed elettronici, ecco che da giugno è possibile scegliere di mettere fine a questo problema grazie al ritiro “uno contro uno”, che di fatto consente a chi acquista un nuovo apparecchio di lasciare al negoziante il vecchio. Da lì si proseguirà poi alla raccolta per un eventuale riciclaggio o comunque allo smaltimento appropriato e sicuro, senza danni per l’ambiente.