Diciannove cercatori di funghi morti in appena dieci giorni nel nostro Paese. Uno di questi poche ore fa, nei boschi di Cairo Montenotte, dove una 88enne, Celestina Armellino, è precipitata in un dirupo che non le ha dato scampo.
Un numero impressionante di vittime della montagna che ha spinto gli uomini del Soccorso Alpino a stilare un vero e proprio vademecum per chi si accinge a inoltrarsi in un bosco a cercar funghi. Punto primo: documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità. Poi: comunicare i propri spostamenti, evitare di andare da soli, consultare i bollettini meteo e, in caso di maltempo, non sostare in prossimità di alberi, pietre e oggetti acuminati perché potrebbero attirare fulmini. Scegliere inoltre l’abbigliamento e l’attrezzatura adatta all’impegno e alla lunghezza dell’escursione: si consigliano calzature da trekking, cellulare, lampada e coltello. Una volta raccolti i funghi, se non si è certi della commestibilità effettuare un controllo presso gli Ispettorati micologici o l’Azienda sanitaria locale.
Infine, i forestali ricordano che il raccolto giornaliero non deve superare i tre chili per persona, invitano a non utilizzare rastrelli o uncini che possano danneggiare i funghi che vanno subito puliti per garantirne l’integrità e trasportati in contenitori rigidi e areati, e ricordano il numero di emergenza in caso di necessità, ossia il 1515.