Savona. E’ stata appena riaperta la caccia al capriolo maschio e l’Enpa ha già manifestato il proprio disappunto in proposito. I fucili possono sparare il lunedì, il giovedì e il sabato da oggi fino al 30 settembre (la prima fase era durata dal 17 giugno al 15 luglio, femmina e piccolo dal 1° gennaio al 14 marzo 2011) ma per la Protezione Animali “i tempi sono in contrasto con la legge quadro sulla caccia, che permette solo due mesi di caccia e non cinque”.
“La polverizzazione del vecchio periodo di caccia chiusa, da marzo ad agosto, è permessa da una legge in palese contrasto con le norme europee, anche perché le delicate cure che volatili e mammiferi prestano ai piccoli e giovani vengono irrimediabilmente disturbate dagli spari primaverili ed estivi” aggiungono dall’Enpa che osserva: “In piena stagione turistica, non solo di bagni ma anche di escursioni e passeggiate nei boschi, ritornano così i 1.033 fucili dei cacciatori di caprioli in provincia di Savona (tra cui fior di parlamentari). Carabine micidiali, con una gittata utile di quasi un chilometro, a fronte di una visibilità di poche decine di metri, con gli alberi coperti di fogliame”.
“Noi protestiamo per l’ennesima ed inutile volta, contro l’ennesimo massacro di animali selvatici, gentili e graziosi, sperando vivamente che, assieme alle 2.081 vittime animali previste, non ci scappi il morto umano. Abbiamo energicamente protestato presso la Prefettura, il Ministero e l’Assessorato regionale al Turismo. Sicuramente invece aumenteranno le zecche infette nei boschi e quindi gli attacchi pericolosi a chi li frequenta; uno studio universitario ha provato infatti che nelle aree in cui i caprioli sono più numerosi si riduce la popolazione delle zecche ed essi non vengono infettati dalle malattie che questi parassiti trasmettono, contrastando quindi la diffusione di germi patogeni” conclude l’Enpa.