Regione. Il consigliere regionale Marco Melgrati (Pdl) ha depositato una denuncia civile e penale contro il sito www.casadellalegalità.org e il sito www.uominiliberi.eu colpevoli a suo dire, di aver pubblicato un video con un commento che l’ex sindaco di Alassio definisce “solo falsità infamanti”. Alla denuncia Melgrati ha inoltre allegato la richiesta di oscurare il sito, e comunque di cancellare su entrambi i portali immediatamente il filmato e il commento.
“Sul sito www.casadellalegalità.org, a firma dell’ufficio di presidenza, è apparso un infamante video contro di me, supportato da un commento scritto, che recita: alla lista dei politici che definire “chiacchierati” è un eufemismo si aggiunge anche Marco Melgrati. Il suo nome lo fa la Commissione Parlamentare Antimafia. Infatti tra i primi nomi usciti della lista dei neo eletti nei Consigli regionali in violazione del Codice Etico dell’Antimafia vi è proprio quello del Melgrati. D’altronde un pochetto di attenzione lui doveva pur attirarla alla fine… fosse anche solo per una certa invidia degli uomini della cosiddetta “cricca” di Balducci & Anemano, visto che loro erano un gruppo e dovevano coordinarsi e accordarsi per fare certi affari, mentre lui ad Alassio è riuscito ad incarnare in se stesso il doppio ruolo: progettista delle speculazioni edilizie e sindaco del Comune dove le speculazioni si consumavano e consumano. Per lui, sponsorizzato da sempre da Claudio Scajola, si potrebbe anche coniare un nuovo concetto meta-fisico: una cricca in un corpo solo”.
“Premesso che collegare il mio nome, che sono stato allevato nel rispetto della legalità, dell’onestà e del lavoro, alla mafia è di per sé vergognoso. Non risulta che la Commissione Parlamentare Antimafia si sia mai occupata di me, e non ne avrebbe nemmeno ragione. Queste accuse false, infamanti, infondate e gravemente lesive della mia immagine fanno parte di un disegno criminoso per il quale chiederemo alla magistratura di indagare, di oscurare il sito e di colpire duramente questi “costruttori di falso”, penalmente e civilmente e i responsabili saranno citati in giudizio chiedendo una pena economica esemplare. Premesso che nel periodo in cui sono stato prima nominato assessore e poi eletto sindaco, cioè dal 1993 al 2010, non sono mai entrato né personalmente né con prestanome, in nessuna operazione immobiliare svolta sul territorio di Alassio, ha scritto in una nota Melgrati.
Entrando nello specifico, il sito mette in discussione la facoltà di Melgrati, in quanto Sindaco, di fare il suo lavoro, cioè il progettista.
“Premesso che all’indomani della elezione a sindaco il Segretario Comunale, aveva posto il quesito sia al Ministero dell’interno che all’Anci, e la risposta era stata che se la titolarità delle deleghe tecniche (urbanistica, Lavori Pubblici e Edilizia Privata) fosse stata assegnata ad altri, ed in effetti è quello che è stato fatto subito con le deleghe al Vicesindaco Ai cardi, non ci sarebbe stata incompatibilità. Inoltre più indagini della procura hanno sottolineato, scagionandomi già in istruttoria, quindi senza il rinvio a giudizio, che questo doppio ruolo è compatibile e che non ho mai approfittato della mia carica per fare pressioni agli uffici o alla commissione edilizia”.
“Inoltre il video comincia con un cantiere del quale non sono responsabile, non essendone il Direttore dei Lavori; continua con una panoramica di 25 cantieri in Alassio, dei quali solo quattro sono nella mia responsabilità quale progettista o direttore dei lavori, equivalenti al 16% di tutti o quasi i cantieri aperti in oggi ad Alassio. Sono comunque tutti cantieri approvati con Permesso a Costruire che deriva dal Piano Regolatore Comunale approvato dalla Regione, dalla Provincia e dalla Soprintendenza per i beni architettonici, quindi legittimi. E’ ritratta anche la Puerta del Sol, che non è oggetto di nessuna opera o progetto. Viene citata anche la sicurezza dei cantieri. Io non ho in corso nessun progetto quale Direttore della Sicurezza nei Cantieri, e mai, se non una volta nel passato, ne ho fatte, pur avendone l’abilitazione”.
Inoltre – conclude Melgrati – è vergognoso l’accostamento tra il nome dei Pizzimbone, che gestiscono, avendo vinto un appalto pubblico, il servizio raccolta rifiuti ad Alassio, e il teorema che lega rifiuti con riciclaggio. Il fatto poi che io sia sponsorizzato da Scajola non è che il bieco tentativo di coinvolgere anche l’ex Ministro nel fango di queste infamanti nefandezze”.