Secondo il rapporto elaborato dall’ufficio studi di Confcommercio-Imprese per l’Italia i consumi delle famiglie risultano essere sempre più ridotti al Sud e in costante crescita al Nord. Ma negli anni della crisi, tra il 2008 e il 2009, anche il ricco Nord è stato toccato dalla crisi.
Ma negli anni della crisi, tra il 2008 e il 2009, il calo della spesa, ha colpito, in particolare, anche il Nord-Ovest con in testa il Piemonte. Le regioni settentrionali hanno risposto alla crisi in modo disomogeneo – precisa il rapporto -, con una riduzione molto marcata in Piemonte (oltre il 5% nel periodo recessivo) a cui si è contrapposta una tendenza al ridimensionamento abbastanza contenuta in Liguria e in Emilia Romagna.
Le regioni del Centro, dopo aver mostrato una stabilità dei consumi nel 2008, hanno subito nel 2009 una marcata contrazione, soprattutto in Toscana e in Umbria. Nel Mezzogiorno la dinamica recessiva dei consumi, che aveva già assunto toni abbastanza marcati nel 2008, si è accentuata nel 2009 segnalando situazioni di profondo disagio delle famiglie, in particolare in Sicilia, Campania e Molise.
Nel complesso del decennio 1996-2007, le migliori performance sono quelle di Valle d’Aosta, Lazio, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, mentre in coda si collocano Puglia, Abruzzo, Liguria e Calabria. Tornando ai nostri giorni, invece, il rapporto evidenzia che l’attuale fase di ripresa continua ad essere caratterizzata da una “significativa debolezza” della domanda delle famiglie, con una particolare accentuazione nel meridione, e le previsioni dei consumi per l’intero territorio sono di +0,4% per il 2010, mentre per il 2011 è previsto un leggero miglioramento (+1%).