Borghetto, Vecchioni: “Internet è fondamentale, ma amo il libro di carta”

Borghetto Santo Spirito. A poche ore dal concerto “In-Cantus”, in programma a Borghetto Santo Spirito, in piazza Marinai d’Italia, il cantautore Roberto Vecchioni ha presentato il suo libro intitolato “Scacco a Dio”.

Presso il Palazzo E. Pietracaprina, ex sede municipale di Borghetto, il professor Vecchioni ha preso parte ad un incontro aperto al pubblico durante il quale ha parlato di musica e letteratura.

“Il mio rapporto con la Liguria è millenario – ha dichiarato scherzosamente Vecchioni ai microfoni di IVG.it -. Prima per passione storica, poi perché ci venivo in vacanza da ragazzo. Tutta la Liguria è un piacere, una meraviglia. Ha dato all’Italia alcuni dei più grandi poeti, ha un mare bellissimo e gente particolarmente simpatica, che non dà mai retta agli altri ma se ti conosce bene ti è amica”.

All’indomani del concerto torinese degli U2, tutto esaurito, così come è consuetudine per alcuni big italiani come Vasco Rossi e Ligabue, ci si domanda se i giovani cantanti attuali potranno un giorno riscuotere lo stesso successo, Vecchioni esprime pessimismo: “Mi pare che attualmente nemmeno più Vasco e Ligabue riempiano gli stadi, né vendano i dischi di prima. Non sono i giovani ad essere peggiori ma è la situazione. Costa tutto di più, la gente àè abituata alle comodità e non c’è più la passione di vedere dal vivo un proprio idolo. Credo che rimarranno pochissimi a riempire gli stadi, soprattutto in Italia”.

Riguardo ai giovani e al loro rapporto con la poesia, il cantautore invita a non generalizzare: “Ci sono giovani rincoglioniti dai mass media che non sanno nemmeno cosa siano le parole delle canzoni, ma c’è soprattutto una grande quantità di giovani che fanno volontariato, credono nella vita, non si abbattono mai, hanno qualche traguardo e credono nella poesia”.

In merito a internet e al suo utilizzo nelle scuole, il professor Vecchioni riconosce che “è uno strumento fondamentale che ci aiuta in tutto. I giovani nelle scuole devono essere seguiti di più, aiutati moltissimo dai programmi e nello specifico dal Governo, che invece mi sembra li stia tartassando parecchio”.

“Con il libro elettronico ho un buon rapporto – conclude Vecchioni – ma io amo il libro di carta: devo toccarlo, girare le pagine. Mi piacciono le parole stampate, poi se l’inchiostro venisse fuori… Internet serve per altre cose”.