Tribunale Savona: in corso lo sciopero dei magistrati contro la Finanziaria

Savona - Tribunale

Savona. E’ in corso anche presso il Tribunale di Savona lo sciopero dei magistrati, indetto a livello nazionale. Al secondo piano del Palazzo di Giustizia savonese si sta svolgendo in questi minuti una riunione presieduta dal Procuratore Capo Francantonio Granero. Un’occasione per fare il “punto della situazione” e coordinare il lavoro con la sezione di polizia giudiziaria con la quale si è parlato di accelerare e snellire tutte quelle pratiche relative alle attività più “ordinarie” per ricavare il tempo da dedicare a inchieste e indagini di un certo spessore.

Ecco le parole del Procuratore affidate ad un volantino che sottolinea “l’astensione odierna da qualsiasi decisione o atto riconducibile alla struttura organizzativa e alla gestione materiale dell’attività giudiziaria”. La giornata – viene specificato nel volantino in questione – sarà dedicata ad attività di formazione della polizia giudiziaria “in modo da rendere più efficiente l’esercizio dell’azione penale al quale si tenta di frapporre sempre nuovi e più dirompenti ostacoli”.

In questa giornata, l’Associazione Nazionale Magistrati protesta contro la manovra finanziaria del Governo che, si legge in un comunicato, “incide unicamente sul pubblico impiego, senza colpire gli evasori fiscali (già beneficiati da numerosi condoni), i patrimoni illeciti, le grandi rendite e le ricchezze del settore privato; paralizza l’intero sistema giudiziario, scredita e mortifica il personale amministrativo; svilisce la dignità della funzione giudiziaria e mina l’indipendenza e l’autonomia della magistratura; incide in misura rilevante sulle retribuzioni dei magistrati nella prima fase della carriera, e soprattutto dei più giovani, che subiscono una riduzione di stipendio fino al 30 per cento. Questo significherà allontanare i giovani dalla magistratura ed avere, per il futuro, magistrati meno qualificati e professionalmente adeguati; colpisce in maniera iniqua, indiscriminata e casuale. Ad esempio, un pubblico dipendente (magistrato o altro funzionario) con uno stipendio lordo di 150.000 euro subirà un taglio di stipendio di 3.000 euro lordi l’anno (cioè il 2% dello stipendio), mentre un magistrato di prima nomina con uno stipendio lordo di circa 40.000 euro subirà tagli complessivi per circa 10.000 euro lordi l’anno (circa il 25% dello stipendio)”.

“Una manovra che sta già provocando un massiccio ‘esodo’ di magistrati, gravemente penalizzati dalle misure concernenti il trattamento di fine rapporto, con conseguente grave scopertura degli organici già in sofferenza. Chiediamo dunque al governo interventi strutturali che consentirebbero di ridurre le spese nel settore giustizia e di recuperare risorse per lo Stato”.