Cronaca

Morte di Nicholas: la disperazione degli amici che “affidano” messaggi a Facebook

Mallare. Incredulità e sgomento: sono questi i sentimenti che agitano i cuori degli amici di Nicholas. Ragazzi per i quali la morte è sempre stata un pensiero lontano, e che ora devono farci improvvisamente i conti. Molti di loro avevano visto il loro amico poche ore prima, con quel “modo di fare da duro, ma dal cuore grande” – scrive Maicol su Facebook – e con quell’atteggiamento sempre “simpatico e solare” tipico di una persona che ama la vita e che pensa di avere tutto il tempo davanti a sè. Dopotutto Nicholas aveva appena 16 anni (17 il prossimo agosto), e nessuno avrebbe pensato che la sua vita sarebbe finita così presto, su una strada che conduce a Mallare, suo paese d’origine.

“Tu non sei morto! Dimmelo ti prego! Ti ho pure scritto un messaggio!” – scrive disperata Alessia dalle pagine di Facebook -. “Ieri sera ero con te: giocavamo a carte amore! Ero in braccio a te.. E ora? Ora dove sei volato? Perchè mi hai lasciato così? Vienimi a prendere ti prego non vivo senza te!”. E’ lo sconforto tipico di chi si vede improvvisamente “strappare” una persona via dalle mani, e dalla propria vita. Uno sconforto che contagia tutti coloro che conoscevano Nicholas, descritto come una persona sempre allegra, ironica e disponibile ad aiutare il prossimo.

“Sto malissimo – aggiunge Laura – è tutta la sera che penso a questo! A ieri sera, quanto ci siamo divertiti! E ora invece non ce più, non è piu tra noi a divertirsi e senza lui non è più un divertimento. Mi manchi tesoro mio!”. I ricordi si accavallano tra le pagine virtuali da cui però traspaiono sentimenti più che reali. “L’ultima sera che ci siamo visti mi avevi regalato 2 roselline 1 rossa e una rosa…quanto ridere ….le tengo ancora sai quelle roselline, in quel momento era li che sorridevi con il tuo faccione….da bimbone gigante! Ciao, Nikki”. E poi i ricordi delle serate allegre, della scuola, della pesca (“Mi prendevi sempre in giro perchè non prendevo neanche un pesce e invece tu avevi il borsone pieno”, ricorda Alberto), delle gite in moto, una moto che, purtroppo, lo ha “tradito”. “Sembravi indistruttibile”, scrive Fabio. Purtroppo non è stato così.