Cronaca

Italiana Coke, avanti l’inchiesta: Procura acquisisce atti dagli uffici dell’azienda

Cairo Montenotte - italiana cocke

Savona. Procede a ritmo serrato l’indagine della Procura sull’Italiana Coke di Bragno. Dopo il sequestro preventivo dell’impianto di depurazione delle acque e dopo l’audizione di due persone “informate sui fatti”, nella tarda serata di ieri gli uomini della polizia giudiziaria sono tornati nello stabilimento cairese per una perquisizione disposta dal Procuratore capo e dal sostituto Danilo Ceccarelli, titolare dell’inchiesta.

Nel mirino della Procura savonese è finito l’ufficio dell’unica persona iscritta nel registro degli indagati, ovvero il responsabile sicurezza ambientale dello stabilimento, Giancarlo Bruni, che è stato anche nominato custode giudiziario dell’impianto. I magistrati hanno chiesto di poter acquisire alcuni documenti e atti. Nei prossimi giorni è possibile che la Procura decida di affidare a dei consulenti il compito di capire come e perchè le acque venivano inquinate da una sostanza tossica, il selenio. Per ora, quelli che vengono contestati nell’ambito dell’inchiesta sulla cokeria valbormidese sono reati di tipo ambientale.