Liguria. “Nessuna richiesta sindacale ha trovato risposta nella manovra economica all’esame del parlamento: dalle quote latte alla previdenza, alle bietole, alle agevolazioni per il gasolio, ai certificati verdi, la nostra regione risulta fortemente penalizzata”: è questa la denuncia della Fai Cisl Liguria che critica fortemente la Finanziaria del Governo Berlusconi.
“Ciò che ci preoccupala – si legge in un comunicato della Fai Cisl Liguria – è la mancanza di una stabilizzazione della fiscalizzazione degli oneri sociali per le imprese che operano nelle zone svantaggiate e di montagna, che scade alla fine di questo mese. Il maggior costo per le imprese in assenza di queste agevolazioni potrebbe mettere a rischio l’occupazione ed il presidio e la tutela del territorio”.
“Per quanto attiene la Liguria – si legge ancora – si tratta di un ulteriore attacco al settore primario: dapprima le scelte di urbanizzazione della fascia costiera che hanno spinto l’agricoltura verso l’interno con maggiori costi di produzione, in parte ridotti dalle agevolazioni contributive. Oggi il non prorogare delle agevolazioni contributive e lo stop alla fiscalizzazione delle imposte sul gasolio fanno pensare ad un macabro disegno di malgoverno del territorio e di non riconoscimento della dignità che invece meritano coloro che hanno scelto di lavorare in un settore difficile ma che permette alla Liguria di presentarsi nella globalità con le particolarità delle proprie produzioni: olio, fiori, agro-alimentare in genere. Settore che fornisce lavoro ad oltre 4.500 dipendenti, ed oltre 24.000 imprenditori agricoli e piccoli coltivatori, ricoprendo una percentuale importante della PLV Ligure”.
Una protesta, questa, che vede protagonista anche Confagricoltura.