Savona. “Con il caldo eccezionale di questi ultimi giorni soffrono anche gli animali, ed in particolare le mucche nelle stalle che, stressate dalle alte temperature, producono fino al 15 per cento di latte in meno rispetto ai circa 30 litri al giorno che vengono munti in periodi normali”. E’ l’allarme lanciato dal Direttore provinciale della Coldiretti di Savona Marco Allaria Oliveri, che ha spiegato ad IVG.it come l’ ondata di caldo eccezionale stia provocando problematiche sia al settore zootecnico che a quello orto florovivaistico. Sono oltre 4000 i capi bovini, principalmente da carne Razza Piemontese censiti nella nostra provincia che subiscono lo stress dovuto alle alte temperature che mettono a rischio la crescita ponderale giornaliera.
Ad essere colpite sono soprattutto le aree di Cairo Montenotte, Dego e Piana Crixia della Val Bormida, dove si concentra il maggior numero di allevamenti. “Una emergenza – sottolinea la Coldiretti – aggravata notevolmente dall’umidità che, come per persone, aumenta la sensazione di caldo anche per le mucche. Per loro – riferisce la Coldiretti – la temperatura ideale è fra i 22 e i 24 gradi, invece con l’arrivo dell’afa gli animali hanno iniziato a soffrire, mangiano poco, bevono molto”.
Il gran caldo di questi giorni crea problemi anche al settore orto florovivaistico con il proliferare di malattie fungine e di patogeni che con l’ondata di calore fuori della norma proliferano in maniera esponenziale, facendo da vettore di patologie virali che rendono più difficoltosa la coltivazioni delle varie tipologie di piante, aumentandone anche la mortalità.
La maggiore quantità d’acqua necessaria per l’ irrigazione che riporta in primo piano la questione della necessità di poter contare per l’agricoltura della nostra provincia e in partiicolar modo per la Piana Ingauna di fonti di approvvigionamento in quantità e qualità adeguata alle esigenze del clima. Stesse problematiche per gli ortaggi. “ Ad oggi la situazione è ancora gestibile e sotto controllo ma se dovesse proseguire l’ondata di caldo che ha registrato nelle nostre campagne temperature più alte di quelle del nord africa potrebbe riproporsi quanto già visto nell’estate torrida del 2003 quando la siccità creò grandi difficoltà alla coltivazione delle piante e vi furono ripercussioni negative a livello commerciale dovuti allo sfasamento della stagionalità” spiega Bruno Berra, presidente della Coldiretti di Albenga.
Questa situazione è un’ulteriore riprova, secondo la Coldiretti, che quando si parla di agricoltura non si pùò ricondurre tutto a leggi e regolamenti, infatti il clima resta condizione comunque determinante. “Per questo agevolazioni contributive sulla manodopera e ripristino dell’ accisa agevolata sul gasolio non sono regali al settore ma parziali compensazioni per un’attività, come quella dei campi, fortemente condizionata da fattori esterni sia umani, vedi la globalizzazione, sia meteorologici” conclude la Coldiretti.
