Finale Ligure. Sono stati fermati nella notte, con l’accusa di tentato omicidio, i due fratelli del giovane bengalese di 27 anni, M.A., che ieri pomeriggio è stato vittima di una brutale aggressione a colpi di catena nel centro di Finalmarina. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti infatti gli autori del gesto sono proprio i familiari del giovane: A.A., 21 anni, e R.A., 28 anni.
La lite, nella quale il 27enne è rimasto ferito gravemente (è ricoverato in rianimazione al Santa Corona, ma non sarebbe in pericolo di vita), sarebbe scoppiata per motivi familiari legati, probabilmente, a questioni economiche. Su questo punto sono ancora in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine. I tre giovani, originari del Bangladesh, tutti e tre regolari sul territorio italiano, abitavano a Finalmarina dove M.A. lavorava come commesso in un “indian shop” in vico Massaferro.
I due ragazzi dopo aver riempito di botte il fratello hanno capito di aver commesso un grave errore e infatti i militari li hanno fermati proprio mentre, con degli zaini riempiti in fretta e furia delle loro cose, si preparavano a scappare. Adesso si trovano quindi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, rinchiusi nel carcere di Savona, in attesa di essere interrogati.
La furiosa lite è scoppiata nel primo pomeriggio quando il giovane ha aperto l’esercizio, di proprietà dello zio. Poco dopo sono arrivati i fratelli che, con una grossa catena, hanno iniziato a discutere per poi passare alle vie di fatto.
Il più robusto della banda ha strattonato il commesso, frugandogli nelle tasche dei pantaloni, poi lo ha scaraventato a terra e gli ha inferto violenti colpi usando una catena da bicicletta con tanto di lucchetto agganciato. Dopo aver ricevuto un vibrante colpo alla testa, il ventisettenne ha perso i sensi.