Savona. “Gli effetti della brusca decisione di anticipare al 2012 l’equiparazione dell’età per la pensione di vecchiaia di uomini e donne si abbatterà ancora una volta su uno dei segmenti del mercato del lavoro più debole: sulle lavoratrici del pubblico impiego”. E’ questo il campanello d’allarme che fa suonare la Uil-Fpl: “Sommando la manovra economica e questa accelerazione voluta dall’Unione Europea, le lavoratrici verranno doppiamente penalizzate: la loro busta paga rimarrà bloccata per tre anni e in oltre 10.000 non potranno più andare in pensione entro il 2017, non raggiungendo i requisiti necessari”.
“Come Uil-Fpl non siamo mai stati contrari al merito della questione, prendendo in considerazione eventuali ritocchi sull’età pensionabile, se questo voleva dire risolvere una volta per tutte la partita dei lavori usuranti e la garanzia di un importo più dignitoso delle pensioni, ma abbiamo forti perplessità e contrarietà sulle modalità. La normativa vigente permetteva di raggiungere lo stesso obiettivo, ma con gradualità e flessibilità”.
“Adesso che siamo davvero obbligati ad ottemperare, dobbiamo almeno salvaguardare quelle lavoratrici che dopo essersi già sobbarcate le conseguenze della carenza di servizi sociali – a parziale compenso delle quali, appunto, era stata prevista una più bassa soglia dell’età pensionabile – si vedono ora, di botto, anche raddoppiato il periodo di tempo che le separa dal pensionamento. E’ necessario , dunque, che almeno i risparmi derivanti vengano interamente destinati ad aumentare i servizi sociali per la conciliazione dei tempi vita-lavoro e per favorire l’accesso delle donne nel mercato del lavoro” dicono dalla segreteria Uil-Fpl.
“La vera parità non si ottiene a suon di imposizioni, ma attraverso un confronto serio e responsabile tra Governo e parti sociali, che al momento, è totalmente mancato. Le donne del pubblico impiego non possono contribuire ad aumentare le casse dello Stato e non ottenere nulla in cambio. Ci auguriamo che, nella conversione del decreto, ci siano i segnali di un netto cambio di passo” concludono dalla sigla sindacale.