Pubblica amministrazione, Italia maglia nera per efficienza e qualità

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“Il nostro paese è fanalino di coda in Europa per il livello di efficienza offerto dalla pubblica amministrazione e per la qualità del rapporto tra prestazioni erogate e spesa pubblica sostenuta. Nel mondo siamo addirittura al 97° posto”. A denunciarlo è Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre che aggiunge: ”Nei paesi federali europei, rispetto a quelli centralisti, il livello della qualità e dell’efficienza sia della spesa pubblica sia dei servizi offerti ai cittadini è decisamente migliore”.

La Cgia è arrivata a queste conclusioni “dopo aver fatto due operazioni: in prima battuta ha messo a confronto l’efficienza delle prestazioni offerte dalle pubbliche amministrazioni con il livello della spesa pubblica di 10 Paesi europei; cinque federali e 5 non federali. Il risultato emerso da questa comparazione non lascia alcun dubbio: i paesi dove è più accentuato il decentramento fiscale hanno un rapporto più basso. Infatti, i Paesi federali presentano un rapporto pari all’8,3; quelli centralisti del 10,5”.

“Inoltre, i paesi federali registrano anche una spesa pubblica più contenuta: 43,9% sul Pil rispetto al 48,3% sul Pil riferito ai paesi centralisti. Infine, il livello delle prestazioni offerte dalle istituzioni federali è decisamente migliore: 5,3 contro il 4,6 di quelli non federali. Sia nella graduatoria delle prestazioni offerte dalle istituzioni pubbliche sia in quella riferita al rapporto tra efficienza e spesa pubblica sostenuta, l’Italia è fanalino di coda”, sottolinea la Cgia.

In seconda battuta la Cgia ha “esaminato un recentissimo studio realizzato dal World Economic Forum (Wef). Questo organismo internazionale ha stilato una classifica mondiale delle qualità delle prestazioni offerte dalle istituzioni pubbliche”

“Il risultato di questa classifica elaborata dal Wef – sottolinea Giuseppe Bortolussi – è stato ottenuto mettendo a confronto una serie di sottoindicatori tra cui il livello di spreco della spesa pubblica, il peso della burocrazia, il grado di trasparenza delle decisioni politico-istituzionali, il livello di indipendenza del potere giudiziario, il grado di fiducia nella classe dirigente, eccetera. Ebbene, il nostro Paese si piazza al 97° posto. Tra i paesi economicamente più avanzati del mondo solo la Federazione Russa sta peggio di noi”.

“A fronte di questi risultati – conclude Bortolussi – non ci resta che accelerare sul fronte della riforma federalista. Probabilmente è l’unica strada che ci può consentire di invertire la tendenza in atto”.