Sanremo. E’ il “grande assente” da ormai due udienze e continuerà ad esserlo anche in futuro. Don Luciano Massaferro scrive nuovamente ai suoi parrocchiani che “rilanciano” le sue parole via Facebook. Parole con le quali il sacerdote alassino accusato di aver abusato di una minore espone i motivi che lo hanno portato a decidere di non presentarsi in aula: “per evitare l’esposizione mediatica – spiega nella missiva “Don Lu” – in un clima ‘forcaiolo’ che decide a priori chi è colpevole, tra insulti e scatti fotografici rubati dall’eroe di turno”.
“Ho la necessità – scrive ancora il parroco della diocesi alassina di San Vincenzo – di nutrire una tale fiducia nei confronti dei giudici… e il loro giudizio finale non potrà dipendere certo dalla percezione emotiva derivante dalla mia presenza o meno nell’aula del tribunale”. Una presenza che, precisa il sacerdote, prevede che per partecipare alle udienze “io venga tradotto a Savona sotto scorta, ammanettato, quindi in condizioni psicofisiche di notevole disagio per una condizione fisica che da cinque mesi è messa a dura prova”. Nella lettera don Luciano ricorda infine che oggi, 12 giugno, ricorre l’undicesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale.
Intanto, il processo contro di lui riprenderà lunedì, con una nuova sfilata di testimoni dell’accusa: tra gli altri saranno ascoltate anche le “perpetue” delle chiese officiate dal parroco, e una religiosa: una quindicina di persone in tutto. Don Luciano è stato arrestato il 29 dicembre scorso e adesso si trova in carcere a Sanremo.