Manovra all’esame del Direttivo regionale Anci: l’intervento del sindaco Floris

Franco Floris

Andora. Il sindaco di Andora Franco Floris non potrà prendere parte al direttivo regionale dell’Anci convocato per il prossimo 16 giugno, con la centro la manovra finanziaria del governo. Il primo cittadino andorese presenterà comunque un documento che mette in primo piano le problematiche dei Comuni come quello di Andora, 7.600 abitanti che arrivano a quasi 50 mila nei mesi estivi.

“Sul personale dipendente La manovra 2011 prevede il blocco degli aumenti contrattuali per il triennio 2010/2012. In considerazione delle difficoltà che le famiglie stanno affrontando di fronte alla situazione economica e sociale complessiva, il blocco degli stipendi comporterà una maggiore emigrazione del personale più valido dal pubblico verso il privato e dall’altro lato, farà crescere la demotivazione del personale in servizio che vede nessuna prospettiva di miglioramento nel caso di incremento della propria produttività. Infatti la norma và letta contestualmente con quella che prevede il taglio della spesa per la formazione del personale dipendente al 50% di quella del 2009 e al blocco delle assunzioni stabilito dall’art. 14 comma 9, perché di blocco occorre parlare laddove è prevista la possibilità di assumere solo nel limite del 20% del personale cessato nell’anno precedente. Come è possibile assumere negli Enti laddove la dotazione organica è costituita da 10 -20-50 dipendenti? E’ realistica l’ipotesi che possano cessare contestualmente 5 dipendenti nell’anno precedente per assumerne uno nell’anno dopo?” si chiede il sindaco Floris.

“Senza considerare che comunque occorre assicurare anche la riduzione della percentuale di incidenza della spesa del personale sul totale delle spese correnti, e se all’art. 14  comma 1 dello stesso decreto da un lato lo Stato ridurrà i trasferimenti statali agli Enti locali per 1,5 miliardi di Euro nel 2011 e dall’altro lato lascia il blocco alle tariffe è ovvio che per raggiungere l’obiettivo gli Enti non potranno fare altro che ridurre le spese correnti  e quindi anche quella del personale”.

“E’ necessario che l’Anci intervenga  per chiedere lo starlcio di questo comma rinviando a quanto stabilito dallo stesso decreto che fissa il tetto della spesa del personale nella  percentuale massima pari al 40%  su quella corrente”.

Floris è intervenuto anche sul tema della consulenze: “La manovra 2011 prevede che gli Enti locali possano nell’anno 2011 conferire incarichi di consulenze per una spesa complessiva pari al 20% di quella del 2009. Se consideriamo che nei Comuni più piccoli la spesa  potrebbe aggirarsi attorno ai 10.000 euro, il 20% sarebbero solo 1.000 euro. Quindi anche con questa norma si vanno a premiare i Comuni che ha speso di più e non chi ha speso di meno…”.

Quanto al Patto di Stabilità invece: “Non si condivide assolutamente l’inasprimento delle sanzioni in considerazione del fatto che numerosi Enti già nell’anno 2009 hanno sforato il Patto di stabilità e pertanto si continua ad ignorare il problema della differenza tra Enti sani che continuano a fare sforzi enormi per rispettare il Patto di stabilità anno per anno ed Enti che continuano ad amministrare mediante anticipazioni di cassa e/o assunzione di mutui. In effetti il miglioramento dell’obiettivo potrebbe essere raggiunto consentendo agli Enti di pagare le spese in conto capitale finanziati con fondi propri e con le liquidità disponibili nella propria cassa, tenuto conto che da tali somme non maturano interessi per gli Enti” sottolinea il sindaco Floris.

L’attenzione del primo cittadino di Andora è rivolta anche alle società partecipate: “L’art. 14 comma 32 impone agli Enti locali con popolazione inferiore a 30.000 abitanti la liquidazione delle proprie Società partecipate anche al 100%, ovvero con Socio unico il Comune, senza tenere conto se trattasi di Società che chiudono i propri bilanci in perdita o in utile. Non si accetta e non si comprende come da tale norma possano  derivare  economie alla finanza pubblica, e a maggior ragione non si comprende perché solo per i Comuni sotto i 30.00 abitanti, soprattutto nell’ipotesi in cui tali società sia società sane che producono utili svolgendo servizi comunali a rilevanza economica o di natura strumentale. Se consideriamo che da un lato la spesa del personale deve essere ridotta, che i pagamenti non possono essere effettuati anche avendone le disponibilità, che le famiglie devono essere sostenute con i servizi comunali (asili, scuole, mensa, campo solare, trasporto scolastico, etc.), che le manutenzioni devono essere assicurate per garantire la sicurezza del proprio territorio, etc. ci si chiede come possono i Comuni continuare a svolgere le proprie funzioni?”.

“Nulla è previsto in merito agli Enti virtuosi dalla manovra finanziaria 2011. L’art. 14 comma 11 prevede solo la possibilità di effettuare pagamenti fuori patto, per gli Enti che hanno rispettato il patto di stabilità 2009, nel limite dello 0,78 dei residui in conto capitale del rendiconto 2008. Non può essere certo considerato un premio per gli Enti virtuosi tenuto conto dell’esiguità e del fatto che non vengono considerati gli altri elementi di virtuosità. Sarebbe auspicabile un intervento del legislatore finalizzato ad una differenziazione più incisiva tra Enti virtuosi e non e che prevede anche un sistema di premialità per Società partecipate virtuose, distinguendole da quelle non virtuose”.

“Si vuole, infine, su questo punto della virtuosità, richiamare l’attenzione sulla bozza del DPCM che dovrà essere approvato in sede di Conferenza unificata contenente i criteri di virtuosità per le amministrazioni regionali e locali in attuazione all’art. 76 del D.L. 112/2008. In realtà anche in detta bozza non sono stati previsti seri criteri di permialità per gli Enti virtuosi che realizzano nei propri bilanci significati avanzi e che constano di una popolazione effettiva superiore a quella dei residenti, se consideriamo che si continua a valutare il rapporto tra popolazione residente e numero di personale dipendente e non in relazione alla spesa del personale rispetto all’entità delle entrate correnti accertate e/o riscosse o rispetto alla spesa complessiva corrente del bilancio comunale. Infatti per i Comuni caratterizzati da fluttuazioni stagionali della popolazione che incrementino la popolazione in misura superiore al 30% l’art. 13 comma 4 della bozza di decreto prevede solo la possibilità di decurtare dalla spesa del personale quella per le assunzioni stagionali…Si propone che venga prevista una norma chiara e sostanziale che tenga in considerazione i Comuni e le Società virtuosi prevedendo meccanismi di premialità per la finanza di tali Enti” conclude Floris.