Il ministero del Tesoro elenca 1.451 beni da mettere sul mercato immobiliare. Dall’isola Palmaria e del Tino, percorrendo tutta la Liguria, e arrivando fino al Savonese con, ad esempio, il vicino aeroporto di Villanova d’Albenga.
La vendita dei beni demaniali della Liguria vale non meno di 150 milioni di euro, almeno nei valori di inventario messi nero su bianco dal Ministero del Tesoro nell’elenco provvisorio appena trasmesso al parlamento e destinato ad essere discusso da qui a fine luglio.
La lista, per ora informale dei beni che lo Stato intende passare alle Regioni e agli enti locali perché li mettano in vendita, la Liguria occupa diciotto pagine scritte fitte e 1.451 voci corrispondenti ad altrettanti beni da mettere in vendita.
Nel Savonese, sono 141 i beni che con l’entrata in vigore del “federalismo demaniale” potranno entrare nelle disponibilità gratuita degli enti locali ed essere rilanciati attraverso progetti di valorizzazione. Ad esempio, l’ex forte di Madonna del Monte (poco più di 72mila euro come valore di inventario dato dal Demanio), l’ex forte di Nostra Signora degli Angeli (92mila euro circa), quello di Monte Ciuto (35mila euro), iterreni in calata Pietro Sbarbaro (nella darsena di Savona; 309mila euro). Per le ex fortificazioni militari compaiono: Santo Stefano tra Porto Vado e Bergeggi, il forte di monte Burot a Quiliano, il Rocca Liverna di Arnasco, il poligono di tiro di San Giacomo e l’ex deposito esplosivo Martinetto a Cisano sul Neva, l’ex poligono di Albenga,l’ex forte Tagliata del Giovo (Pontinvrea) e altri ex insediamenti militari o i ruderi che ne sono rimasti.
A livello di caserme vere e proprie ci sono la Turinetto di Albenga (16,5 milioni di euro il valore) e l’ex base Nato di Calice Ligure (400mila). Inoltre, i terreni strategici: è di quasi 3 milioni il valore stimato per le aree tra i cantieri Baglietto di Varazze e l’Aurelia, praticamente sul mare e sul porticciolo. Ma a livello di valore assoluto l’agenzia del Demanio al primo posto ha messo altri terreni del ponente: quelle di ex pertinenza del compendio aeroportuale di Villanova d’Albenga che “valgono” 17,1 milioni di euro.