India. Un breve sms dall’India per comunicare che il giudice si è riservato di decidere domani della sorte di Tomaso: a riceverlo è stato Luigi Euro Bruno, il padre del 27enne albenganese rinchiuso da mesi nel carcere di Varanasi con l’accusa di omicidio.
Poche parole “asettiche” , come le definisce lo stesso Bruno, che lo proiettano verso altre 24 ore di attesa nel corso delle quali il magistrato indiano dovrà valutare l’istanza di scarcerazione su cauzione presentata dai legali di Tomaso. I genitori del ragazzo questa volta sono rimasti ad Albenga: troppi rinvii snervanti, troppe delusioni e troppi “nulla di fatto” hanno portato i familairi ad aspettare col cuore – e il telefono – in mano notizie dall’India.
“Mi sono arrivate poche parole sul cellulare – ha raccontato Euro Bruno – con le quali il nostro avvocato di Nuova Delhi ci ha comunicato che ‘dopo aver discusso lungamente col giudice questi si è riservato di prendere una decisione domani’. Dunque, aspettiamo. Cosa vuole, ormai ci si abitua a tutto. Anche a questa attesa angosciante. So che ora l’avvocato sta dirigendosi nel carcere dove è detenuto mio figlio insieme alla sua amica Elisabetta Boncompagni per comunicare l’esito di questa udienza”. Anche i due ragazzi sono in attesa di notizie, ma in un luogo molto meno ‘piacevole’.
I due sono accusati di aver ucciso il loro compagno di viaggio, Francesco Montis, per motivi passionali ma la tesi difensiva è quella di morte per cause naturali. Come hanno confermato anche i genitori del ragazzo morto, Francesco soffriva infatti di gravi crisi respiratorie.