Savona. Sono due gli albanesi arrestati dai carabinieri di Savona, con l’accusa di furto aggravato in concorso. Si tratta dei cugini Almarin Lleshi, 25 anni, e Salvador Lleshi, 35 anni, entrambi nullafacenti. I militari hanno fatto scattare le manette ai loro polsi in flagranza di reato, contestandogli inoltre i reati di ricettazione e possesso ingiustificato di chiavi alterate.
La coppia di extracomunitari sarebbe stata attiva dallo scorso 23 aprile, con colpi in appartamenti realizzati nelle province di Savona, Alessandria e Cuneo. I Lleshi, dopo un’attenta attività di indagine compiuta interamente dal nucleo investigativo savonese, sono stati bloccati questa in via Nizza, mentre erano di ritorno dal Basso Piemonte: qui, infatti, avrebbero realizzato due furti, tentando di commeterne altri due, a Piozzo e Mondovì. A bordo della vettura su cui si trovavano i carabinieri hanno rinvenuto attrezzi da scasso, mentre nei loro domicili savonesi sono state trovare diverse banconote da 100 euro.
Gli uomini dell’Arma attribuirebbero al duo albanese sei furti in esercizi commerciali, suddivisi equamente tra savonese e cuneese. In particolare in provincia avrebbero “visitato” un poliambulatorio loanese, forzando la cassaforte ed asportandone il contenuto, un bar, sempre nella cittadina del ponenete, dove avrebbero letteralmente asportato il registratore di cassa, impadronendosi inoltre di un computer, ed un esercizio commerciale all’interno della stazione ferroviaria del capoluogo: qui le attenzioni dei due si sarebbero rivolte al cambiamonete ed ai “gratta e vinci” presenti.
Inoltre secondo i militari gli accusati si sarebbero serviti di vetture rubate per commettere i loro “colpi”, ovvero una Audi A4, una Golf, un Transit ed una Ford Fiesta: da qui l’accusa di ricettazione. Le indagini avrebbero ricevuto un importante contributo da una segnalazione di un cittadino, che avrebbbe notato i due cugini in atteggiamenti sospetti, segnalando poi il tipo di vettura ed il numero di targa (anche se parziale) su cui si muovevano. Una serie di riscontri incrociati ha poi permesso ai carabinieri di identificare Almarin e Salvador Lleshi, ricostruendo la loro, presunta, attività criminosa.