Savona. Potrebbe essere l’autopsia, disposta dal pm Giovanni Battista Ferro, e che forse verrà eseguita già domani, a fare chiarezza sulla morte di Enrica Stroppiana, la donna di 52 anni scomparsa da Altare il 16 aprile scorso e trovata senza vita ieri dai carabinieri di Cairo Montenotte, lungo una scarpata in località Santuario della Madonna del Deserto, sulle alture di Millesimo.
L’esame autoptico, che sarà condotto dalla dottoressa Maria Lucrezia Mazzarella, dovrebbe infatti chairire la causa della morte della donna che, secondo l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti, si sarebbe suicidata ingerendo una quantità letale di farmaci. Grazie all’autopsia si potrà stabilire con certezza se ad uccidere la donna siano stati i medicinali che i carabinieri hanno rinvenuto nella sua auto, oltre che la data del decesso.
Gli investigatori hanno ipotizzato che Enrica, dopo aver abbandonato l’auto sulla strada, si sarebbe allontanata a piedi in mezzo ai boschi per morire poco dopo. Sul cadavere non sarebbero stati rilevati segni di violenza e ferite, e all’interno dell’automobile, oltre ai documenti e al telefono cellulare gli investigatori avrebbero appunto rinvenuto anche alcuni medicinali e un biglietto indirizzato al convivente e alla figlia.
Un’ipotesi, quella del suicidio, che però pare non convincere le amiche e i conoscenti della donna. Proprio una delle colleghe, che l’ha vista per l’ultima volta, ha raccontato di una persona serena, che non aveva manifestato alcun disagio. Enrica Stroppiana abitava insieme con il convivente in viale De Caroli una villetta bifamiliare e lavorava al Centro di Igiene Mentale di Carcare.