Economia

Ferrania, “sto bene così”: ecco come gli “innamorati della cassa” rifiutano il lavoro

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Cairo M.  Molti cassaintegrati Ferrania hanno trovato una nuova occupazione, e l’hanno fatto di persona, senza l’aiuto di azienda, sindacati o istituzioni. Molti altri sono nella fascia d’età più complessa, quella over 50, con evidenti difficoltà di riassorbimento nel mercato del lavoro. Altri ancora hanno cercato in questi anni, senza fortuna, una nuova occupazione, ma è altrettanto vero che molti altri, invece, hanno visto la “cassa” come un fisso a fine mese, al quale poter aggiungere degli “extra sbrigando” alcuni lavoretti, senza contare le possibilità offerte dai cantieri-scuola.

La prima denuncia arrivata alla nostra redazione è stata quella di un amministratore di una società a capitale misto pubblico privato savonese che ci ha raccontato di come si fosse rivolto ai sindacati per sapere se tra gli operai Ferrania ci fosse qualcuno disponibile ad essere assunto come manutentore, dato che nell’azienda che amministrava c’era da sostituire un lavoratore che andava in pensione. Dopo circa una settimana la risposta fu negativa, nessuno degli operai era disponibile per quel posto di lavoro, il cui stipendio si aggirava intorno ai 1.100 euro mensili.

Situazione molto simile in una delle principali aziende alimentari del capoluogo, dove un operaio impegnato in un cantiere scuola-lavoro presso un Comune della Val Bormida, si era recato per svolgere un periodo di prova, finalizzato ad un’assunzione. L’operaio dopo solo qualche giorno di lavoro ha preferito abbandonare la prova tornando a svolgere il lavoro presso l’amministrazione valbormidese. E nessun’altro lavoratore cassaintegrato di Ferrania è stato poi inviato a “provare” il lavoro. Perché?

Situazioni come questa ce ne sono state altre, con diversi contesti magari, ma alla fine con lo stesso identico risultato: il lavoratore preferisce restare in cassa, nell’attuale situazione, anche perché sa bene che rilancio o non rilancio, l’inquadramento lavorativo non sarà comunque più lo stesso della vecchia e gloriosa Ferrania Technologies e che, di fatto, lavorare in un’altra azienda equivale a prendere la cassa integrazione, lo stipendio del cantiere-scuola e svolgere spesso qualche mansione straordinaria. Anche, questo, e bisogna avere il coraggio di dirlo, fa parte della vertenza Ferrania.