Cronaca

Chiusa l’indagine sul delitto di Borghetto: il tabaccaio accusato di omicidio premeditato

Savona. Chiusa l’indagine sull’omicidio di Borghetto Santo Spirito. La Procura della Repubblica di Savona ha infatti notificato, nella giornata di ieri, ai legali di Marco Francesco Virgilli l’avviso di fine indagine per l’omicidio di Francesca Bova, la ragazza-madre uccisa nella cantina di casa sua, nel condominio “Gardenia”, a Borghetto, lo scorso 7 gennaio.

Il reato contestato a Virgilli, il tabaccaio di 34 anni che ha confessato di aver ucciso la donna trentenne con un colpo di pistola, è però omicidio premeditato e non volontario come era stato inizialmente contestato.

Il sostituto procuratore Ubaldo Pelosi, titolare dell’inchiesta, anche sulla base dei risultati dell’esame autoptico e delle perizie effettuate dal RIS di Parma, ha infatti ritenuto che ci fossero degli elementi tali da far pensare alla premeditazione. Come per esempio il fatto che Virgilli si sia recato all’appuntamento con la donna portando con sé l’arma.

Secondo i risultati dell’autopsia, eseguita dal Prof. Francesco Ventura dell’Istituto di Medicina Legale di Genova, il tabaccaio ha sparato il colpo mortale alla donna alle spalle, dal basso verso l’alto e da distanza ravvicinata. Il proiettile è entrato dalla nuca ed è uscito poco sopra la fronte senza lasciare nessuno scampo a Francesca Bova che è morta sul colpo.

Il quadro dell’omicidio è quindi ora quasi completamente chiaro: all’appello mancano solo il bossolo del proiettile dell’arma del delitto, una Glock 19, calibro 40, semiautomatica di fabbricazione austriaca, oltre che al telefonino e ad un mazzo di chiavi della vittima. A questo punto i legali del tabaccaio, gli avvocati Andrea Carminati e Luca Siccardi, hanno venti giorni di tempo per presentare una memoria difensiva. All’uomo inoltre è stata contestata anche l’accusa di porto d’armi abusivo.