Savona. “La disoccupazione è destinata a rimanere a livelli altissimi per un periodo molto lungo. Una quantità così alta e una durata lunga necessita di scelte concrete e immediate di lungo periodo, bisogna utilizzare tutte le leve possibili a partire da quelle fiscali e infrastrutturali per far crescere produzione e consumi, evitare che, di fronte a prospettive di crescita bassa, le aziende decidano ulteriori massicce espulsioni di personale; dare tutele di lungo periodo alle persone e includere chi, fino ad ora, ne è stato escluso”. E’ quanto afferma Andrea Pasa della Fiom Cgil, che ha fatto il punto sulla situazione di crisi per le aziende metalmeccaniche del Savonese.
“Occorre assicurare la certezza di ammortizzatori adeguati, comprensivi di percorsi formativi, per tutto il 2011. Ricordo che nei primi 4 mesi dell’anno il ricorso alla cassa integrazione è raddoppiato, che l’accordo Governo Regioni sulla cassa in deroga scadrà a fine di quest’anno e che per discutere una seria ed organica riforma degli ammortizzatori, come noi vorremmo e proponiamo, il 2011 non può restare sguarnito. Inoltre, sia per questo che per il prossimo anno devono essere garantite tutele per chi è privo di ogni protezione e per i tanti che termineranno il periodo di disoccupazione senza trovare lavoro. Questa è la discussione che serve, in un paese reale, di fronte all’enormità dei problemi futuri”.
Le chiusure dei Cantieri Navali Vadesi con circa 50 lavoratori nel marzo 2009, della Sicis nel corso di febbraio di quest’anno dove erano impiegate circa 25 lavoratori, il licenziamento da parte della Konecranes di Vado Ligure, gli imminenti 15 licenziamenti alla CIET di Vado Ligure, il mancato rinnovo di molti lavoratori precari della Bombardier e della AP Continental, la situazione molto complicata e complessa dei Cantieri Baglietto di Varazze dove attualmente ci sono circa 30 lavoratori sospesi in Cassa Integrazione Straordinaria, i 700 lavoratori circa sospesi in cassa integrazione dalla Piaggio Aero di Finale e per ultimo, l’aggravarsi con la futura chiusura degli stabilimenti della Nova Glass e della Erga di Dego con circa 50 lavoratori e decine di piccole e piccolissime aziende del settore che stanno attraversando un periodo di difficoltà che non sembra per ora avere fine, anzi ogni settimana la situazione diventa sempre più drammatica ad una velocità impressionante.
“Tale situazione coinvolge complessivamente nella nostra provincia oltre 1500 lavoratori e lavoratrici nel solo settore metalmeccanico, molti dei quali hanno già perso il posto di lavoro e altri che non hanno alcuna prospettiva per il futuro, colpendo in maniera devastante ogni settore; la componentistica dell’auto, la cantieristica navale, le telecomunicazioni, l’aeronautica, la meccanica di precisione, l’ impiantistica – prosegue l’esponente della Cgil -. Servono a poco i tavoli Istituzionali per monitorare la situazione nella nostra Provincia, sarebbe bene evitare passerelle politiche e mettere in moto finalmente una politica industriale seria e pragmatica con l’obbiettivo di mantenere e sviluppare sul nostro territorio i settori all’avanguardia che già esistono; la costruzione di un polo dell’ aereonautica connesso all’Università, sviluppando un indotto locale partendo da una realtà che già esiste sul nostro territorio “la Piaggio di Finale Ligure;: la creazione di un centro di eccellenza della meccanica di precisione, magari mettendo insieme decine e decine di realtà Savonesi che hanno all’interno delle proprie realtà lavoratori e lavoratrici con una elevata professionalità; nel settore delle telecomunicazioni far partire il progetto della Banda Larga nella nostra Provincia, che darebbe nuova linfa a tutte le aziende delle installazioni telefoniche ma più in generale servirebbe agli utenti e allo sviluppo delle realtà industriali della nostra Provincia”.
“E intanto siamo in attesa di una convocazione da parte della Provincia per la discussione del “documento sull’occupazione”, che avrà come obiettivo: facilitare l’incontro domanda e offerta di lavoro attraverso percorsi formativi mirati ed incentivando l’assunzione dei lavoratori che escono dalle situazioni di crisi. Tutto ciò in una logica di sistema che sappia mettere in correlazione i diversi strumenti normativi ed individuandone di specifici per l’ottimizzazione e per aumentarne l’efficacia” afferma ancora Pasa.
Ci sarebbero altri possibili interventi per far fronte a questa situazione che ormai sta diventando drammatica per centinaia di lavoratori e lavoratrici, penso comunque sia necessario in questo frangente dare un ruolo fondamentale a “formazione e riqualificazione”, essendo forse gli unici strumenti che consentano in questo momento di garantire occupabilità e adattabilità dei lavoratori ai nuovi processi produttivi. Il sistema produttivo ha bisogno di scelte, di indirizzi strategici, perché di certo la sua inevitabile ricollocazione e riorganizzazione non potrà generarsi spontaneamente. Lavoro e occupazione, sostegno agli investimenti e riduzione del carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati: questa la strategia per fronteggiare la crisi” conclude la nota della Fiom-Cgil.