Economia

Canavese: “Bene la delega di Burlando, criterio per l’autonomia dei porti”

Canavese

Savona. “Credo che Claudio Burlando sia una persona molto competente in tema di porti e infrastrutture e questo fa ben sperare”. Così il presidente della Port Authority savonese inizia il lungo colloquio con le telecamere di IVG.it. Dopo un periodo di “silenzio” il presidente della Autorità portuale è intervenuto prima sul caso degli esuberi Maersk, e ora rilascia i primi commenti sulla delega ai porti mantenuta dal presidente della Regione Liguria nell’ambito della composizione della giunta regionale.

A breve è previsto un primo incontro a livello regionale tra i presidenti delle Port Authority liguri ed il governatore Burlando, con al centro le strategie della Regione per il sistema portuale della Liguria. “Questo anche in vista del ruolo cruciale della Conferenza Stato-Regioni – precisa Canavese -. Mi auguro che lo stesso Burlando possa assumerne la responsabilità in tema di portualità e grandi opere”.

Commenti soft, invece, sulle voci che parlano già del suo successore, con in testa l’attuale assessore provinciale Paolo Marson e l’ex assessore regionale del Pd Carlo Ruggeri: “Sono due amici e due persone con cui lavoro con piacere e stima reciproca. Tuttavia, credo che sia molto presto per parlare del mio successore alla guida della Port Authority…”.

E quanto ad un suo possibile e vociferato ingresso in politica il presidente della Port Authority taglia corto, subito: “No, grazie…”. Ma è alzando lo sguardo fuori dal suo ufficio è sul Crescent completato che Canavese afferma: “Ora bisogna solo farlo vivere, con negozi e attività. E’ stata una riqualificazione straordinaria, e tra le opere di Bofil la mia preferita, perchè sono di parte, è naturalmente la stazione marittima…”.

Altro punto toccato nell’intervista con il presidente della Port Authority savonese è la tanto dibattuta autonomia dei porti, anche alla luce delle prese di posizione dell’intero sistema portuale ligure: “Che le risorse del gettito fiscale possano servire ad opere per lo sviluppo di un sistema portuale è cosa giusta e da far applicare, i timori restano sulla possibile riproduzione degli effetti della legge 166, con lo spreco di risorse per interventi inutili. Quindi, è necessario definire bene i criteri applicativi dell’autonomia portuale…Inoltre, ritengo che serva una maggiore programmazione a livello nazionale, in quanto si progettano spesso grandi opere o piattaforma per le quali non ci sono le adeguate coperture del mercato”.