Toirano. Mettere insieme tutti gli elementi oggettivi di una vicenda che ha ancora tanti buchi neri non è certo facile. Soprattutto per i familiari di Luca Salvatico, svanito nel nulla il 22 marzo scorso lungo la strada che da Bardineto conduce a Toirano mentre era a bordo della sua Toyota Yaris grigia.
Eppure questo è l'”esercizio” che si sforzano di fare coloro che vogliono bene all’infermiere scomparso, e che, nelle loro notti insonni, cercano di mettere insieme i pezzi “certi” di un’indagine in corso. Il primo dato oggettivo, che i familiari di Luca sottolineano, è questo: nell’auto dell’uomo, all’interno del portafoglio ritrovato sul sedile c’era anche la sua patente. Il che esclude una fuga in uno Stato straniero, come da alcune parti era stata ipotizzata: chi conosce Luca ne è assolutamente certo. L’uomo non ha documenti con sé nè soldi, dunque non può essere andato via volontariamente.
Così come è certo che non possa trattarsi di suicidio: l’infermiere era sempre lo stesso, anche nei giorni immediatamente precedenti la scomparsa, e non aveva alcun problema particolare. Secondo i parenti insomma, Luca non può averli lasciati nell’angoscia intenzionalmente.