Cronaca

Scomparsa di Luca Salvatico: dal sangue potrebbero arrivare le uniche risposte

Luca Salvatico

Toirano. Le macchie di sangue. Ormai appare certo che le risposte che potrebbero aiutare a risolvere il mistero di Luca Salvatico, l’infermiere di Murialdo scomparso la mattina del 22 marzo, arriveranno dall’analisi di quelle tracce ematiche. Le uniche, minuscole, tracce lasciate dietro di sè da Luca, adesso al vaglio del Ris di Parma.

Non sono macchie grosse quelle rinvenute sulla Toyota Yaris dell’infermiere ma sono tanti piccoli spruzzi di sangue. Secondo le prime analisi in totale sarebbero circa una cinquantina sparsi sul parabrezza, sullo specchietto retrovisore, sulla radio, sui comandi dell’aria, sull’airbag, sul vetro e sulla plastica della portiera del passeggero. Quasi ovunque tranne che sul volante, sui sedili, cintura di sicurezza.

Gli interrogativi sono tanti: in primo luogo occorre capire cosa possa aver provocato il sanguinamento. Luca è stato colpito? Ha sbattuto la testa in seguito ad una frenata improvvisa? O il sangue è stato “buttato” lì volontariamente? Se la seconda ipotesi fosse vera allora perché però non ci sono tracce di sangue sul volante e sulla cintura? E se invece fosse stato colpito allora resta da capire quale possa essere il motivo.

La strana posizione dell’auto, fermata nella corsia opposta alla quale stava viaggiando Salvatico, inclinata sul fianco, con la portiera del passeggero aperta, fanno pensare ad una sterzata improvvisa, a qualcosa “che non si doveva vedere” apparso in mezzo alla strada. Se si trattasse di fuga volontaria però tutto questo potrebbe essere una messa in scena, ma il sangue? Anche quello potrebbe davvero essere stato fatto trovare in macchina apposta? Difficile dare una risposta a queste domande.

E poi c’è il mistero di quelle armi, refurtiva di un colpo fatto nell’imperise, ritrovate nel bosco vicino alla zona della scomparsa dell’infermiere. Potrebbe esserci un collegamento tra i due espisodi? Al momento questa ipotesi sembra essere poco credibile.

Quello che è certo è che se si trattasse di un allontanamento volontario le modalità scelte per organizzare la fuga appaiono alquanto “anomale” e complesse. Insomma a distanza di 12 giorni dal giorno in cui la sua auto è stata trovata sulla strada che da Bardineto scende a Toirano la scomparsa di Luca è ancora un giallo che sembra davvero irrisolvibile.