Riscossione Cosap, Tecnocivis replica al sindaco di Celle: “Solleciti corretti”

Passo carrabile

Celle L. Non si è fatta attendere la replica puntuale da parte di Tecnocivis che risponde al sindaco di Celle Ligure Renato Zunino sulle presunte ‘cartelle pazze’ inviate dalla sociatà di riscossione nei confronti di alcuni cittadini della località del levante savonese per il pagamento dei canoni per accessi sulla strada provinciale.

“L’invio di diffida al pagamento da parte di Tecnocivis è stato fatto per adempiere agli obblighi normativi previsti dal vigente Regolamento Provinciale che disciplina la riscossione del canone. I cittadini intestatari dell’intimazione al pagamento hanno ricevuto nuovamente un sollecito poiché risultano, ad oggi, ancora morosi. Questo nonostante nel 2009 ci siano state delle proroghe concesse dalla Provincia di Savona” sottolinea in una nota Tecnocivis.

“Le persone che hanno ricevuto il sollecito, motivato dal fatto che dovevano regolarizzare la loro posizione, o in alcuni casi pagare le dovute sanzioni ed interessi (come previsto dall’applicazione del Regolamento vigente) non hanno mai presentato alcun reclamo, né richiesta di accertamento” prosegue la nota.

Tecnocivis ricorda che ogni cittadino può vantare il diritto a richiedere una verifica in loco da parte degli ispettori di Tecnocivis, per accertare la situazione. Nel 2009, sono stati fatti 1.720 accertamenti, di cui 712 controlli sono stati di carattere amministrativo (documentazione fotografica e catastale presentata personalmente dai singoli cittadini) e 1.008 controlli in loco. “E’ stata data massima disponibilità di collaborazione e supporto ai Comuni, tramite sportelli informativi “itineranti” (14 info-point nel 2009), presso i quali i funzionari di Tecnocivis hanno fornito chiarimenti tecnici (è in calendario un appuntamento presso il Comune di Bormida, per il prossimo 4 maggio 2010). Qualora le amministrazioni desiderassero, è possibile fissare nuovi incontri”.

“Nel frattempo, per verificare che gli accessi siano effettivamente non configurabili come passi carrai soggetti al pagamento del canone, il singolo cittadino può presentare la cosiddetta “richiesta di sospensiva ed autotutela”. Questo significa che  viene “congelato” il termine perentorio di pagamento (10 giorni dalla ricevuta della lettera), in attesa che vengano effettuati i dovuti accertamenti”.

“Infine – conclude Tecnocivis – , è necessario ricordare che l’Ente riscossore non è tenuto a svolgere attività informativa sulla necessità di assolvimento dell’obbligo di versamento da parte del titolare della concessione, essendo onere di quest’ultimo adempiere gli obblighi connessi e finalizzati al mantenimento della titolarità dell’autorizzazione all’occupazione. Il titolare della concessione non può invocare l’ignoranza della legge: ogni anno, entro il 30 aprile, è tenuto ad effettuare il dovuto pagamento. Agli uffici provinciali, competerà il compito di verificare. Inoltre, il contribuente è tenuto a comunicare eventuali variazioni circa il nominativo dell’intestatario della concessione, o cambiamenti di indirizzo cui inviare comunicazioni e notifiche”.