Economia

Primo viaggio per “Savona”, la più grande nave del mondo

MSC CPO Savona

Savona. Si chiama “Savona” ed è la più grande nave porta contenitori del mondo. Il nome non sembra davvero casuale. La nave, consegnata nelle scorse settimane dai cantieri sudcoreani Daewoo Shipbuilding & Marine Enegeneering alla società armatrice Claus Peter Offen Reederei di Amburgo (è la centesima nave di proprietà di Claus-Peter Offen, noto anche come campione della vela, nonché presidente della International Maxi Association), sta per iniziare il primo viaggio tra Asia ed Europa, sotto bandiera liberiana ma con le insegne di MSC, la Mediterranean Shipping Company con sede a Ginevra controllata da Gianluigi Aponte, secondo gruppo al mondo per trasporto di container (il primo è AP Moller Maersk). Aponte ha noleggiato per 15 anni la nuova ammiraglia, che navigherà quindi non sotto il nome con cui è stata battezzata, CPO Savona, ma come MSC Savona.

La gigantesca porta contenitori è lunga 365,5 metri, larga 51, è alta come un palazzo di 11 piani ed ha una capacità di trasporto pari a 14 mila teus, di cui mille refrigerati. La sua stazza lorda è impressionante, 165.300 tonnellate, ma un altrettanto potente apparato motore è in grado di lanciarla ad una velocità massima che supera i 24 nodi. MSC Savona, al comando del capitano polacco Piotr Sperkovski, collegherà l’Estremo Oriente con i porti europei di Valencia, Felixstowe, Rotterdam e Anversa.

Un nome non casuale, almeno nella prospettiva che si sta aprendo per Savona e Vado Ligure con l’annunciato avvio dei lavori per la realizzazione del terminal contenitori di Maersk. La piattaforma vadese, è stato annunciato nei giorni scorsi, potrà ospitare anche navi di compagnie diverse da Maersk e con capienza sino a 14 mila contenitori, grazie a fondali compresi tra 15 e 20 metri. La classe “Savona” – è prevista la costruzione di 13 unità gemelle che saranno consegnate nei prossimi anni – è quindi tra le più “indiziate” a scalare il nuovo termina. Claus-Peter Offen è di Amburgo ed ha forti legami con la compagnia Hamburg Sud, che ha come terminale italiano privilegiato proprio Vado Ligure (terminal Vio).

Immaginare sinergie, anche forti, tra la piattaforma Maersk e il Vio è quindi naturale, e potrebbe anche essere confortato a breve da fatti concreti, quali l’ingresso di APM Terminal Vado (Maersk) nella compagine societaria del Vio, dove sono già presenti il gruppo Orsero, il gruppo Gavio e la Port Authority di Savona. Il cerchio verrebbe poi completato in due mosse: l’acquisizione di una quota del Vio anche da parte di Terminal Rinfuse Italia (gruppo Prime Infrastructures) che porterebbe in dote le aree sotto San Genesio dove sarà realizzato il parco ferroviario al servizio dei traffici contenitori, e l’ingresso di un trazionista ferroviario che dovrà garantire l’inoltro su rotaia di almeno il 40 per cento dei contenitori sbarcati a Vado Ligure. Potrebbe essere questo il primo banco di prova per la progettata società ferroviaria cargo promossa dalla Regione Liguria.