Savona. A un anno dal terremoto che ha colpito la popolazione abruzzese, la Caritas diocesana di Savona-Noli, in un comunicato, sottolinea come stia continuando la sua presenza accanto alla gente che vuole tenacemente ricostruire il proprio futuro. Sono un centinaio i volontari che in questi mesi hanno condiviso tempo e competenza, tre gli operatori stabilmente presenti, una la struttura socio-pastorale polifunzionale costruita chiamata Casa Caritas.
“In sinergia con le Caritas liguri e sarde, all’interno dell’azione coordinata da Caritas Italiana, nel territorio di Barisciano e Piana di Navelli, stiamo realizzando tre progetti che costituiscono l’ossatura della nostra presenza e che vogliono essere espressione della nostra vicinanza”, spiegano dalla Caritas savonese illustrando i tre punti forti della propria azione sul territorio abruzzese -. Il progetto Centro ascolto è un servizio itinerante che si realizza in tutta la valle di Navelli di paese in paese con la formazione di due operatori fissi che porteranno avanti il lavoro dopo la nostra partenza. Le attività che vengono svolte sono le seguenti: ascolto delle persone, sostegno economico alle famiglie in difficoltà per la risposta ai bisogni primari, supporto finanziario legato all’attività lavorativa per coloro che l’hanno persa o sono in grande difficoltà. Quest’ultima azione di microcredito si configura come strumento per ridare dignità ai singoli e come prevenzione all’esclusione sociale”.
Poi c’è il progetto Borse lavoro che gli operatori caritas descrivono così: “E’ stato stipulato un protocollo d’intesa tra la Comunità montana Campo Imperatore e la Caritas diocesana de L’Aquila che, alla nostra partenza, continuerà nel tempo la realizzazione del progetto per l’attivazione di borse-lavoro a favore di persone in difficoltà, cittadini residenti, comunitari e non, con la finalità di favorire la socializzazione e il recupero di soggetti “deboli”, potenziare l’integrazione delle categorie svantaggiate e a rischio di emarginazione sociale, fronteggiare l’esclusione lavorativa fornendo ai destinatari quegli strumenti ed abilità che consentano loro di definire un progetto professionale, avendo come scopo ultimo l’assunzione del borsista”.
Infine il progetto Ricostruzione, ossia un’attività di finanziamento a fondo perduto per quelle famiglie che hanno la propria casa da ristrutturare e che non riceveranno aiuti statali. “Siamo così nel cuore del nostro piano di prossimità e di accompagnamento – proseguono dalla Caritas – come rete Caritas sono 48 le strutture realizzate o in fase di realizzazione: 15 come centri di comunità, cinque di edilizia sociale abitativa, tre scuole, 25 come servizi sociali e caritativi. Significativa è stata anche la solidarietà della rete internazionale con più di 60 Caritas estere che stanno contribuendo alla ricostruzione”.
“Malgrado il positivo intervento della Protezione civile, la situazione attuale è ancora lontana dalla normalità – prosegue il comunicato – il terremoto che ha colpito l’Aquila ha stravolto non solo edifici e abitati, ma anche quotidianità, relazioni, mondo industriale, commerciale ed economico. Una realtà ben lontana, ancora, dalla sua precedente fisionomia”. “La nostra azione – aggiungono – si arricchirà e si svilupperà nel prossimo periodo estivo, da giugno a settembre, proponendo a gruppi e singoli l’esperienza di campi di servizio per l’animazione dei ragazzi e per una vicinanza a situazioni particolari di bisogno e di solitudine”. “In questi mesi non abbiamo solo dato ed aiutato – concludono dalla Caritas diocesana – siamo ogni giorno anche testimoni di una dignità, di una fede e di una speranza che sorreggono e caratterizzano questa gente con la quale stiamo facendo, con passione e con rispetto, un pezzo di strada insieme”.