Noli. Il Codacons non sembra “poter ricevere alcuna concreta utilità dalla sospensione dell’efficacia o dall’eventuale annullamento” dei provvedimenti con i quali la Protezione civile ha invitato una serie di amministrazioni locali di informare il Dipartimento sulle misure adottate per contenere il rischio idrogeologico in molte zone d’Italia. Lo scrive la I sezione del Tar del Lazio nell’ordinanza con la quale ha respinto le richieste dell’associazione di far intervenire Protezione civile e Comuni ai fini dell’adozione di tutte le misure necessarie a fronteggiare il rischio frane in una parte “a rischio” del Paese.
I giudici hanno anche ritenuto che l’azione di accertamento richiesta dal Codacons, non sembrerebbe rientrare “nella giurisdizione del giudice amministrativo”. L’associazione di consumatori, che aveva segnalato alcune emergenze idrogeologiche con rischio di frane e crolli, infatti, nel marzo scorso aveva chiesto al Tar di ordinare l’acquisizione di tutti gli atti preordinati alla predisposizione dei Piani di Assetto idrogeologici (Pai) e le misure finalizzate al contenimento del rischio frane e crolli in diversi comuni, tra i quali quello di Noli. Le altre situazioni indicate erano quelle di Roccaraso (L’Aquila), Civitanova del Sannio (Isernia), Erice (Trapani), Aci Castello (Catania), Santa Marinella (Roma), Mandatoriccio (Cosenza), San Lorenzo Maggiore (Benevento) e Gavazzana (Alessandria).
In quell’occasione, i giudici respinsero la richiesta ritenendo la stessa “preordinata ad un controllo generalizzato dell’operato delle pubbliche amministrazioni”. Oggi, il Tar ha detto no anche alla sospensione dei provvedimenti emanati dal capo Dipartimento della Protezione civile.