Savona. Gli agricoltori del ponente savonese tornano a sorridere. Il mercato, quasi inesistente sino a fine marzo, ora si è risvegliato e i produttori faticano a tenere dietro agli ordini e spesso vendono anche quando le piante non sono ancora del tutto fiorite. Chiarisce Osvaldo Geddo, direttore provinciale della Cia (Confederazione italiana agricoltori): “Una stagione iniziata tragicamente a causa di freddo, gelo, piogge, cielo coperto, si sta evolvendo positivamente. Se la richiesta del mercato non frena da oggi a fine maggio, possiamo dire che sarà una stagione di normale soddisfazione. A gennaio e febbraio tutto era rimasto fermo, un piccolo risveglio si è incominciato a manifestare verso fine marzo. La stagione, da un punto di vista climatico, ha imposto ritardi nelle fioriture dai 20 giorni ad un mese. Ma ora sta andando bene: oltre alle aromatiche, si vendono naturalmente margherite, dimorfoteche, poligale, mesibriantemi, gerani, rose a cespuglio”.
In una stagione vengono prodotti, soprattutto nella piana albenganese, circa 120 milioni di vasetti di fiori e di aromatiche. Una quantità che è distribuita per il 60 per cento all’estero (in Europa) e per il 40 per cento sui mercati dell’Italia settentrionale. Anche il settore degli ortaggi (minoritario rispetto al settore floricolo) riserva delle soddisfazioni ai produttori. Ora ad esempio è il momento dei carciofi spinosi d’Albenga, molto apprezzati in Italia. Dopo che la prima delle due maturazioni era andata persa completamente, a causa delle temperature sotto lo zero, le piante sono riuscite a sopravvivere e si sta portando avanti una “bella produzione”. Geddo conclude: “Ce la siamo vista brutta. Molti floricoltori hanno dovuto, per le piante fuori dalle serre, reimpiantare le talee, accorciando drasticamente la parte vegetale, che aveva sofferto per le temperature sotto lo zero”.