Liguria. Sono due i filoni principali nell’ inchiesta sulle presunte analisi falsificate dall’Arpal che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei vertici dell’Agenzia per la tutela dell’ambiente ligure. Il primo filone riguarderebbe l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio e omesso controllo da parte dell’Arpal per agevolare alcuni soggetti privati.
La seconda tranche riguarderebbe invece l’ipotesi di reato di turbativa d’asta e corruzione per le forniture di beni e servizi all’agenzia stessa. Secondo alcune indiscrezioni, alcuni dirigenti dell’Arpal suggerivano ad altre aziende private come fare i prelievi in modo tale che questi risultassero più favorevoli. In altri casi, secondo le accuse, venivano presentate in procura denunce fumose, non chiare, che potevano depistare gli investigatori.
L’inchiesta è partita da un rapporto dei Carabinieri del Noe, il nucleo che si occupa della tutela del territorio e ambiente, un rapporto contenente 23 spunti investigativi da cui sono partiti i due filoni principali dell’inchiesta.