Altare. E’ in distribuzione in tutte le edicole della provincia un libro di 250 pagine, curato dall’altarese Gianni Toscani, dedicato al Cimitero Militare di Altare, detto delle “Croci Bianche”.
Giani Toscani è noto per la sua passione di storia della seconda Guerra Mondiale e in particolare della Resistenza: su questo argomento ha pubblicato diversi libri e ne ha in preparazione uno dedicato alle lapidi partigiane della provincia di Savona.
Voluto nel 1944 dal Generale Farina, comandante delle truppe della San Marco, che avevano il Comando ad Altare, il Cimitero delle Croci Bianche è sorto a lato del camposanto civile altarese con lo scopo di accogliere “tutti quelli che cadono combattendo… tutti!” (sono parole del Gen. Amilcare Farina pronunciate in casa del notaio Bordoni e riportate nei volumi “San Marco, San Marco. Storia di una Divisione”.)
Infatti nel Cimitero Militare altarese sono stati sepolti militari tedeschi, americani, oltre che italiani, e poi anche partigiani, militi della San Marco e della Guardia Nazionale Repubblicana ecc. Ben 1400 sono i Caduti inumati ad Altare con una semplice croce bianca, uguale per tutti (un tempo era di legno, oggi di marmo) o nei loculi costruiti tutto intorno, nella parte alta dell’area, a corona all’altare della “Madonnina del Buròt”.
Nella recente pubblicazione, Gianni Toscani illustra l’iter che ha portato alla costruzione di questo singolare Cimitero Militare, unico nel suo genere, soprattutto per il fatto che accoglie Caduti dei doversi fronti, anche contrapposti, tutti accomunati dalla morte (per il loro ideale).
Il volume è riccamente illustrato anche con interessanti immagini d’epoca. Per la prima volta, ad esempio, viene pubblicata la fotografia della caratteristica scultura lignea della Madonnina del Monte Buròt, voluta dal prof. Domenico Sarno – che si è occupato dei lavori di costruzione del camposanto militare – e realizzata da un militare padovano di stanza ad Altare, abile scultore, Nevio Michelon.
L’artistica tavola lignea, incastonata fra i marmi della struttura, rappresenta una delicata immagine della Madonna in rilievo, cui e stato dato il titolo del Monte Buròt, l’altura che sovrasta il paese di Altare; ai lati della Madonna, la riproduzione di una scena di guerra (bombardamento) e – a desta – la raffigurazione della struttura originaria del Cimitero Militare, con tre grandi croci al centro, il portale di ingresso in legno, con la scritta “Ritorneranno”, poi sostituita dall’epigrafe “Risorgeranno”.
Nella seconda parte del libro è riportato l’elenco di tutti i Caduti sepolti del Cimitero altarese, con l’indicazione precisa del punto in cui si trova la loro tomba; l’elenco è stato trascritto ed integrato da Emilio Scarone, che da anni si occupa di ricerche sui Caduti della seconda Guerra Mondiale.
Il libro “Croci Bianche. Il Cimitero Militare di guerra ad Altare”, oltre ad illustrare la struttura (divisa in quattro campi dedicati a San Rocco, San Francesco, santa Caterina e Sant’Enrico), parla in dettaglio di alcuni Caduti che qui sono stati sepolti (come don Virginio Icardi, il prete partigiano detto “Italicus”, Carlo Bagnaresi, P. Orlando e G. Zappia, Lino Cucurnia, gli Aviatori americani abbattuti alle Tagliate ecc.)
Attualmente il Cimitero del Croci Bianche è gestito dal Ministero della Difesa, ed è aperto tutti i giorni (tranne il venerdì).