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Albenga, pillola abortiva: primo intervento per Ciangherotti assessore

Ciangherotti

Albenga. Primissimo intervento dell’assessore ai servizi sociali Eraldo Ciangherotti, pronto ad operare nella giunta guidata da Rosy Guarnieri che ha conquistato alla Lega, nella recente tornata elettorale, il Comune di Albenga. Il presidente di Federvita Liguria e animatore del Cav-i ingauno ha materia su cui esprimersi, visto che si è appena insediata al Ministero della Salute la commissione per il monitoraggio sull’utilizzo della pillola abortiva Ru486 e la rete ginecologica ligure ha acceso i riflettori sulla delicata questione.

“Mi lascia alquanto perplesso che l’agenda dell’amministrazione regionale si sia aperta con la Ru486. Per parità di trattamento, allora, si dovrebbe pensare anche a sostenere la maternità, piuttosto che prendere soluzioni contrarie alla vita” afferma Ciangherotti. Si è svolto proprio stamane, infatti, un inconto al quale hanno partecipato tutti i 12 direttori delle unità operative regionali di ginecologia sia universitari che ospedalieri, alla presenza del direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria, Franco Bonanni, e Pierluigi Venturini, direttore del dipartimento di ginecologia e ostetricia dell’Università di Genova.

“Prenderò in condiderazione al più presto gli argomenti emersi dall’incontro regionale e li sottoporrò al sindaco. Sono certo che si possa davvero lavorare per sostenere le donne in condizioni di maternità disagiata attraverso i ruoli istituzionali” sottolinea Ciangherotti, che ha appena preso dimestichezza con l’incarico pubblico cittadino: “Sono appena entrato nella posizione di assessore comunale ed ho iniziato a vedere fascicoli. Alcuni riguardano situazioni che ho già vissuto dalla parte del volontariato. Il mio impegno rimane quello di ascoltare la gente e di decidere, quindi, in base ai bisogni delle persone. L’ascolto è un punto basilare. Occorre farsi cairco del ‘quoziente familiare’, analizzando le esigenze del singolo in rapporto alla situazione globale, cioè considerando anche i figli o le altre persone a carico”.

Sul piano regionale, la somministrazione della pillola abortiva Ru486 avverrà in regime di ricovero ordinario secondo le linee guida ministeriali e sulla base di un preciso protocollo concordato per tutto il territorio locale. Dalla richiesta della donna di interrompere la gravidanza ci sono 7 giorni di tempo obbligatori previsti dalla legge 194 per prevedere il posto letto e consentire alle farmacie ospedaliere di procurarsi il farmaco.

Questa l’opinione del neo assessore ingauno Ciangherotti: “E’ positivo il fatto che si sia deciso per il ricovero obbligatorio di tre giorni: questo va a tutela della salute della donna, senza lasciarla sola in una fase critica, esposta ad eventuali emorragie. Sembra però che si voglia derubricare l’aborto lasciandolo alla responsabilità delle sole donne, abbandonando le donne stesse: non va bene. Bisogna che la donna sia seguita ed informata anche sui rischi”. Dai vertici regionali è già arrivato l’annuncio di una una campagna di informazione rivolta alle donne intenzionate a seguire il metodo farmacologico attraverso sia i medici di medicina generale, sia i consultori. Dalla riunione di questa mattina, inoltre, partirà il coinvolgimento delle direzioni sanitarie per consentire la predisposizione dei posti letto.