Savona. Via libera da parte del Comitato portuale al finanziamento della piattaforma container di Vado Ligure che vede tre istituti di credito in prima fila: BNL – Gruppo BNP Paribas, BIIS Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, MPS Capital Service Gruppo Monte Paschi e Banca Popolare di Vicenza.
Il pool di banche metterà in campo per l’operazione portuale un investimento di circa 350 mln di euro. Al centro del Comitato portuale le spiegazioni sulla mancata presenza del gruppo Carige, ovvero la principale banca del territorio: “Come Carisa non potevamo partecipare in quanto questo genere di operazione non è nel nostro Dna, vista la notevole quantità di capitali da investire con percentuali di rischio elevate – afferma il presidente Carisa Luciano Pasquale -. Per noi sarebbe equivalso ad un intervento per 50 imprese locali, cioè la nostra direxctory principale e per la quale ci stiamo impegnando. Discorso analogo anche per Carige, impegnata su molti altri fronti, ma è una scelta loro e su questo non posso rispondere con certezza…Le banche impegnate sono comunque italiane e questo dimostra la tenuta del nostro sistema rispetto alla crisi economica-finanziaria” conclude Pasquale.
“E’ un tappa fondamentale quella di oggi – sottolinea, invece, il presidente della Port Authority Rino Canavese -. Ho avuto mandato dal Comitato per chiudere il contratto con le banche e questo ci consentirà di procedere con l’iter e far partire i cantieri entro il 2010. Sull’assenza di Carige – continua Canavese – posso dire che ho incontrato il presidente Berneschi e mi ha riferito che l’operazione prevede un rischio troppo elevato e per una durata considerevole”.
Resta, naturalmente, la posizione contraria all’interno del Comitato da parte del Comune di Vado Ligure, rappresentato oggi dalla vice sindaco Franca Guelfi: “E’ andato come ci aspettavamo – ha detto -. Abbiamo chiesto spiegazioni formali sull’assenza di Carige nell’operazione e ci hanno risposto che era una gara al di sopra delle loro possibilità. Tuttavia, al di là di questo, il nostro obiettivo resta fermare la piattaforma e i prossimi passi saranno quelli legali, a partire dai ricorsi che abbiamo presentato come Comune di Vado Ligure”.
Sui rapporti con Vado Ligure precisazioni sono arrivate dallo stesso presidente Canavese: “Ho spiegato al Comune di Vado che dovrà assumersi le proprie responsabilità e in caso rispondere dei danni per la mancata realizzazione dell’opera, sulla base degli atti già approvati, anche perchè senza piattaforma non si fa più niente, masterplan e restyling urbanistico compreso” conclude Canavese.