Cronaca

Operazione “Tabula Rasa”: arrestato il “re” delle prostitute della Piana albenganese

Operazione Tabula rasa -

Ponente. Non è difficile immaginare il contesto che sta dietro agli arresti compiuti all’alba di questa mattina dai Carabinieri di Savona nell’ambito dell’operazione “Tabula Rasa” che ha stroncato un sodalizio criminale colpevole di reati che vanno dallo sfruttamento della prostituzione allo spaccio di droga, dall’estorsione alla detenzione illegale di armi.

Un contesto di degrado e violenza che, in particolare nell’albenganese, vede ragazze sfruttate da una banda composta soprattutto da albanesi e capace di compiere i gesti più raccapriccianti per costringere le giovani ad obbedire. Minacce e ritorsioni continue per le 8 ragazze individuate dalle forze dell’ordine, le quali vendevano il proprio corpo tra i campi della Piana albenganese e erano “capaci” di guadagnare fino a 1200 euro nelle serate estive, quando i clienti sono più numerosi, e circa 400 euro nelle magre e fredde serate d’inverno.

L’operazione “Tabula Rasa” inizia proprio dall’omicidio di una prostituta come loro, Alina Nutica, giovane rumena trovata morta sulle alture di Alassio nel 2008, un fatto che, pur non essendo direttamente collegato agli arresti di oggi, ha dato il via alle indagini dei Carabinieri. Allora, infatti, gli uomini dell’Arma stavano indagando sul “vuoto di potere” che si era creato nella Piana albenganese per ciò che riguardava la gestione del mercato della prostituzione. Vuoto che, però, è stato presto “colmato” da uno degli arrestati di oggi: si tratta di Deda Indrid, residente a Pietra Ligure e molto conosciuto in città, operaio incensurato che lavorava nella ditta di palificazione gestita dal fratello.

Un “insospettabile”, un lavoratore che manteneva uno stile di vita modesto ma che, proprio dopo l’omicidio di Alina, era diventato il “re” delle prostitute della Piana. Qui non succedeva nulla che lui non volesse: Indrid “gestiva” le ragazze, le costringeva a prostituirsi quando e dove voleva lui, le puniva con minacce e botte in caso di ribellione. Una sorta di “dittatore” che non aveva alcun problema ad usare il pugno duro in caso di necessità. A dargli una mano c’era anche la fidanzata, Gheorghe Fiorentina, classe 1983, che è stata fermata questa mattina insieme al suo uomo nell’appartamento che condividevano in via Michelangelo, a Borghetto Santo Spirito.

Le accuse per il “re” delle prostitute va dallo sfruttamento della prostituzione, all’estorsione, al possesso illegale di armi (nel suo appartamento è stato trovato un kalashnikov) fino allo spaccio di sostanza stupefacenti. Inoltre, è stato fermato anche suo fratello (e titolare della ditta di palificazione in cui lavorava), Helion Indrid, considerato al momento estraneo ai traffici di Deda ma comunque trovato in possesso illegale di due pistole.

Il resto della banda si dedicava alle attività più svariate che, oltre al favoreggiamento della prostituzione, riguardavano lo spaccio di droga. E’ stato proprio Deda Indrid l’anello di collegamento che ha portato i Carabinieri ad estendere le indagini, e a mettere sotto la lente di ingrandimento le frequentazioni e i “giri” dell’uomo, dando così vita alla maxi operazione di queste ore. Del gruppo facevano parte anche due italiani: Michele Monteforte, classe 1973, pietrese e accusato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, e Vincenzo Bosco, classe ’61, residente ad Albenga, pizzaiolo di giorno e “autista” delle prostitute di notte (le riaccompagnava a Genova una volta terminato il turno di “lavoro”), denunciato a piede libero.

Gli altri arrestati sono: Dega Costel, arrestato a Genova, il quale portava le ragazze a “vendersi” ad Albenga e Chiavari; due cugini, Lecini Leonard (classe ’85 arrestato a Pieve di Teco per spaccio) e Lecini Ogert fermato per spaccio e possesso illegale di arma (aveva con sè una pistola zastava calibro 10); Gjergji Emilian, classe ’83, di Albisola Superiore, accusato di favoreggiamento della prostituzione; Demiri Artan, dell”87, arrestato a Vado Ligure; Hana Artugel dell”89 arrestato ad Albenga. Tra gli arrestati anche gli albanesi Eduart Biba ed Erdit Bolla.

“I fermati sono tutti quanti dediti anche allo spaccio di sostanze stupefacenti – ha detto il capitano Francesco Bianco, Comandante del Nucleo Investigativo Provinciale di Savona – e ad essi sono collegati anche i 6 arresti compiuti in flagranza di reato poco prima dell’autunno scorso. Oggi abbiamo sequestrato due pistole e una quantità di droga tale da evidenziare come lo spaccio fosse un’attività costante e continua e abbiamo documentato tutta la attività di sfruttamento della prostituzione. Le perquisizioni però continuano”.

“Si tratta di un’operazione importantissima  – ha detto Giovanni Garau, comandante provinciale dei Carabineiri di Savona – che ha comportato un lavoro lungo e minuzioso per una vicenda che ha ancora dei risvolti sconosciuti. Abbiamo sulle spalle centinaia e centinaia di ore di pedinamenti e di intercettazioni. Grazie a questo, abbiamo sgominato interamente la banda che gestiva lo sfruttamento della prostituzione nella Piana albenganese”.