Savona. Per ogni sessanta minuti di ritardo accumulati a scuola, una lezione di vita: l’obbligo di prodigarsi per i più bisognosi alla mensa della Caritas diocesana. Così la punizione si trasforma in educazione all’Istituto tecnico industriale Galileo Ferraris di Savona, con la soddisfazione di preside, insegnanti, studenti e famiglie.
L’iniziativa è resa possibile anche da uno speciale sistema informatizzato messo a punto durante l’estate da alcuni docenti, che utilizzando un computer già in dotazione alla scuola, hanno creato un software ad hoc. Gli studenti, per poter accedere alle lezioni dopo il suono della campanella, sono così obbligati a fare una strisciata del loro libretto, che munito di codice a barre, permette di registrare il ritardo. Per ogni sessanta minuti totalizzati scatta un turno di un’ora di assistenza alla Caritas. E da inizio anno una trentina di studenti hanno già sperimentato la portata della “sanzione alternativa” come viene definita nell’articolo otto del Regolamento di disciplina, pubblicato anche nel sito dell’Istituto.
“All’inizio è stata un po’ osteggiata dai ragazzi – spiega l’insegnante di elettronica Diego Cigliutti – ma ora tutti hanno capito il senso educativo dell’iniziativa e l’apprezzano, vivendo l’esperienza in modo sereno. Inoltre abbiamo offerto la possibilità, se le famiglie lo desiderano, di convertire anche i giorni di sospensione con turni alla Caritas. Cosa già avvenuta in due occasioni quest’anno”. Un’esperienza, che in alcuni casi ha aperto nuove prospettive, tanto da far desiderare ad alcuni di questi giovani di prestare volontariato.
“Sono stato uno dei primi – racconta Mattia Allegra del quinto anno -. Avevo fatto quattro ore di ritardo e così sono andato alla Caritas ad aiutare a preparare i pasti, a lavare le pentole, a riordinare. Sono contento di averlo fatto. E vorrei continuare col volontariato. Penso che sia una buona iniziativa”. Ma il preside Giovanni Battista Siccardi ci tiene a sottolineare che la “sanzione” non nasce da una situazione di emergenza.
“Qui sono tutti bravi ragazzi e di 5 in condotta non ce ne sono stati – sottolinea -. Con tutti questi controlli che mettiamo in atto sia sui ritardi che sulle assenze, i nostri studenti stanno attenti. Tra l’altro un paio di volte all’anno, a sorpresa, faccio venire anche la squadra narcotici della polizia con i cani. E sono contento di poter dire, che qui, non hanno mai trovato niente”.