Vado L. Incontro questa mattina all’Unione Industriali di Savona per la Petrolig di Vado Ligure, che gestisce un deposito costiero attrezzato per la ricezione di benzine e gasoli via mare. Presenti azienda e sindacati che si sono confrontati sulla esternalizzazione del servizio navi (ovvero l’attacco e lo stacco delle manichette), che comporterebbe una riduzione di organico di quattro unità, passando dalle 26 previste a pieno regime a 22: “In realtà sono già 22 visto il blocco del turn-over ed il pensionamento di quattro laviratori” afferma il segretario Filctem – Cgil Savona Fulvio Berruti.
I sindacati, anche in vista della realizzazione della piattaforma contenitori e in una logica di ampliamento che prevede un nuovo accosto anche per la Petrolig, hanno ribadito la loro contrarietà a questo gap occupazionale. L’azienda ha invece evidenziato la necessità dell’operazione. “C’è una palese incongruenza – prosegue Berruti – tra lo sviluppo delle attività a banchina rispetto a questo provvedimento deciso dalla Petrolig. Anzi, chiediamo che l’organico torni effettivamente a 26 unità. In caso contrario, siamo pronti a qualsiasi iniziativa, intanto coinvolgere nella vertenza la Port Authority ed in seguito aprire un confronto istituzionale”. L’azienda si è presa qualche giorno di tempo per analizzare la situazione, dopodichè convocherò nuovamente le organizzazioni sindacali.