Economia

Vado, la proposta del Pd: “Un porto verde a zero emissioni”

Vado Ligure - maersk

Vado Ligure. Il partito Democratico della Provincia di Savona ha deciso di lanciare un tavolo di confronto permanente con le diverse rappresentanze sociali, sindacali, imprenditoriali e istituzionali sulla realizzazione della piattaforma Maersk a Vado Ligure. Una proposta che arriva anche a seguito dello stanziamento di 10 milioni di euro da parte della Regione per avviare i lavori delle opere complementari in tutta la città vadese, previsti dall’accordo di programma.

Secondo la segreteria del Pd ci sono due occasioni fondamentali per riaprire la discussione e fare tutti un passo avanti: in primis le prescrizioni della VIA nazionale, che possono consentire di migliorare ulteriormente l’inserimento della piattaforma nel contesto ambientale della rada; in secondo luogo la possibilità concreta di sviluppare attorno alla piattaforma un progetto innovativo: “Facciamo della piattaforma un esempio di ‘green port’, un porto verde totalmente elettrificato, a zero emissioni, seguendo il modello virtuoso adottato dai porti di Venezia e di Spezia – afferma il segretario provinciale Giovanni Lunardon e la Responsabile economica del Pd Monica Giuliano -. L’accordo di programma già prevede l’elettrificazione della movimentazione delle merci sulla banchina. Andiamo oltre: lavoriamo per l’elettrificazione dello stazionamento delle navi, abbattendo drasticamente l’inquinamento e riproponendo per il porto un’intesa con Tirreno Power simile a quella applicata per OCV”.

“E’ possibile garantire l’effettiva sostenibilità di questo progetto con il tessuto urbano ed economico della città di Vado – prosegue la nota -, una prospettiva che si può avere solo grazie al coraggio di quegli amministratori che non hanno usato il progetto della piattaforma per puri scopi elettorali, ma che con sacrificio hanno saputo avviare un confronto costruttivo che portasse con sé sviluppo occupazionale e risanamento ambientale”.

“Pensare alla crescita pretendendo il massimo in termini di tecnologie innovative, garanzie occupazionali e riqualificazione ambientale: questo è il terreno su cui misurare le capacità della buona politica” conclude la nota.