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Cairo: presentazione del primo rapporto sullo stato di salute dei liguri

Cairo Montenotte

Cairo Montenotte. Mercoledì 10 Febbraio alle ore 15.30, presso la Sala De Mari del Teatro di Città di Cairo Montenotte, verrà ufficialmente presentato “Il primo rapporto sulla stato di salute della popolazione ligure”.

L’obiettivo del documento, è quello di descrivere le condizioni di salute dei cittadini attraverso l’analisi di alcuni parametri ad essa correlati disponibili fino al dettaglio comunale: una panoramica sulle principali caratteristiche di popolazione, dalla demografia agli stili di vita fino ad analizzare la domanda ed offerta dei servizi sanitari. Evidenziare significative variazioni dei principali indicatori di salute e suggerire eventuali priorità per il Servizio Sanitario Regionale.

Saranno presenti il Presidente della Commissione Salute e Sicurezza Sociale della Regione Liguria Antonino Miceli, il direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS),  Franco Bonanni, la Direzione  Generale dell’Asl2, i sindaci del Distretto Sociosanitario delle Bormide, i direttori di Dipartimento territoriali interessati e i Direttori e Responsabili di tutte le Strutture operative all’Ospedale San Giuseppe di Cairo.

“La continua evoluzione dei bisogni sanitari e la conseguente crescita della spesa è legata a fattori destinati a durare nel tempo quali l’aumento della cronicità e della non autosufficienza, il progresso scientifico e tecnologico, l’ampliamento della nozione di salute nella popolazione, ai quali spesso si associa una crescente aspettativa da parte degli individui che conduce ad una visione mitizzata dell’efficacia della medicina, attribuendo al progresso tecnologico e scientifico un ruolo chiave che spesso travalica e supera la volontà e l’impegno dei singoli nel mantenimento della propria salute” si legge nella prefazione del Direttore dell’ARS Franco Bonanni.

“Alla luce di simili evidenze – dicono gli addetti ai lavori – la sopravvivenza dell’intero Servizio Sanitario è subordinata ad attività di pianificazione in grado di assicurare le cure necessarie secondo i consolidati principi di equità ed accessibilità alle cure, tenendo ben presente che qualsiasi strategia di intervento dovrà basarsi su prove di efficacia, appropriatezza e qualità delle prestazioni. L’attuale politica sanitaria regionale, a fronte anche delle modificazioni indotte dal federalismo, deve quindi orientarsi verso la necessità di operare delle scelte che ottimizzino gli interventi in relazione alle risorse disponibili, realizzabili attraverso l’adozione di tre azioni quali l’adeguamento dell’offerta basato sulla conoscenza dei bisogni, il governo della domanda e l’efficienza produttiva”.

La tutela del “bene salute”, inteso nella più ampia accezione di benessere fisico, psichico e sociale, non è prerogativa esclusiva delle “tecnologie sanitarie”, ma deriva dunque anche da scelte politiche, economiche ed ambientali, nonché dagli stili ed abitudini di vita dei singoli individui.
Da tale consapevolezza assumono preponderante importanza le misure di prevenzione di provata efficacia e di promozione di stili ed abitudini di vita sani, i cui costi sono bassi ed i benefici – seppur a medio e lungo termine – sono dimostrati, rendendo così compatibile il sistema con le risorse a disposizione.

A tal proposito i Comuni esercitano un ruolo di prioritaria importanza nel favorire l’integrazione socio-sanitaria, e possono intervenire nel processo di empowerment del cittadino, promuovendo la scelta di stili di vita salutari.

La conoscenza e l’informazione del territorio e dei suoi bisogni determinano l’assunzione di azioni di pianificazione coerenti con le esigenze della comunità.
Pertanto il 1°Rapporto sullo stato di salute della popolazione ligure dovrà aiutare gli amministratori pubblici ad assolvere appieno il difficile compito della pianificazione coerente con le necessità.

Il Settore Epidemiologia e Prevenzione dell’ARS discuterà i dati emersi dal rapporto “Lo Stato di Salute dei Liguri” con il Direttore del Distretto, i Sindaci e i rappresentanti delle professioni mediche. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai seguenti aspetti: demografia, principali cause di morte della popolazione residente nel distretto, spesa farmaceutica, stili e abitudini di vita, l’accoglienza dell’utente (punto unico d’accesso), le cure primarie e le attività di secondo livello.