Provincia. L’artigianato del vetro, che ha vissuto nel borgo di Altare momenti di splendore talchè a livello nazionale sono conosciute qualità e peculiarità delle sue produzioni, versa oggi in una grave situazione di crisi come dimostra la continua diminuzione delle botteghe artigiane che svolgono ancora l’antica attività. Tante le cause; in primis, il naturale esaurimento di un “mestiere” complesso, che richiede tempo e perizia, in contrasto con un mercato frenetico e poco attento alla distinzione tra prodotto di qualità e oggetto seriale, ma dal prezzo concorrenziale.
I dati forniti dalla Confartigianato provinciale, classificazione Ateco, sono chiari: le botteghe legate alla produzione del vetro artigianale nel savonese risultano 21 e sono dislocate a Savona (4), Andora (1), Alassio (2), Albenga (2), Ceriale (1), Loano (1), Spotorno (1), con una concentrazione in Val Bormida: in questo comprensorio s’incontrano botteghe a Carcare (1), Cairo (3), Mallare (1) e, naturalmente, ad Altare con quattro centri ancora oggi estremamente attivi: Studio Casarini Vetrate Artistiche di Casarini Luigi, Bormioli Costantino, Soffieria Artistica Amanzio Bormioli di Raffaello Bormioli, Vanessa Cavallaro Cristallerie di Altare.
“Da un’analisi della realtà del territorio – ha detto Alessandra Cirio della segreteria di direzione di Confartigianato – risulta evidente come anche la situazione altarese, una volta estremamente vitale, sia oggi limitata all’attività, pur fiorente, di poche botteghe. Talchè, in questa fase, un giovane che intenda impegnarsi nel settore non può più pensare ad un’attività legata esclusivamente al vetro artistico, bensì ad una produzione che sappia cogliere i segnali del mercato. A Savona, in questo senso, è interessante il lavoro che sta svolgendo un giovane, Paolo Bertocci, che ha in via Famagosta un laboratorio in cui realizza vetrate artistiche su misura mantenendo sempre una base di tradizione”.
Qual è l’impegno di Confartigianato per il valorizzare il settore? “Stiamo lavorando per l’organizzazione, a febbraio, della manifestazione ‘Artigiani In Liguria’ che sarà incentrata sulla ceramica e sul vetro affinché Savona possa essere ancora considerata la capitale di queste antiche lavorazioni. In primavera si svolgerà anche ‘Stile Artigiano’ che valorizzerà i due settori. Inoltre, per il 2010, siamo convinti sia necessario un piano formativo nuovo da presentare alla Regione con il contributo attivo delle associazioni di categoria. Un piano che sia in grado di sviluppare sia le esigenze del committente, che trova nel nostro artigianato un valore aggiunto, sia di chi si affaccia al mondo del lavoro in un ambito complesso che va ristudiato, pur nel mantenimento della tradizione”.
Un’analisi altrettanto realistica, che inquadra una situazione difficoltosa, è tracciata anche da Carlo Decia, funzionario di CNA provinciale. “Le imprese – ha detto Decia – sono in diminuzione e la tradizionale lavorazione del vetro soffiato va scomparendo. Anche da parte nostra l’impegno è incentrato nella valorizzazione del prodotto vetrario artigiano attraverso un sostegno al marchio della Regione: ‘Artigiani In Liguria’, di cui si possono fregiare solo le botteghe che rispettano una serie di parametri indicati da un disciplinare selettivo. Un marchio che tutela e valorizza le produzioni artistiche mettendone in evidenza il valore storico e qualitativo”.
Ma quali sono le difficoltà con cui gli artigiani del vetro devono fare i conti ogni giorno? “Si tratta prima, di tutto, di un problema di carattere prettamente commerciale – ha commentato Raffaello Bormioli della Soffieria Artistica Amanzio Bormioli. – La presenza sul mercato di prodotti a basso costo crea una concorrenza pesante per un prodotto come il nostro che ha costi più alti legati ad una produzione qualitativa e complessa che richiede tempo e attenzione. La vera sfida è quella di riuscire a mantenersi in una fascia di mercato che sappia distinguere un prodotto artigianale e artistico da uno seriale”.
Della stessa opinione Vanessa Cavallaro: “Avremmo bisogno di un maggior sostegno da parte degli enti locali come Provincia e Regione, ma anche della Camera di Commercio in particolare nello specifico ambito del marketing. Sarebbe utile, ad esempio, un sostegno per poter partecipare a fiere artigiane importanti in Italia e all’estero. Io, peraltro, presenzio ad alcune manifestazioni, esclusivamente a spese mie; in particolare, due volte all’anno al Salone Internazionale del Macef di Milano, una vetrina essenziale per farsi conoscere ed emergere al di fuori della Liguria. Purtroppo, nella nostra regione, non siamo sostenuti da nessuno e per questo ho scelto di iscrivermi a ‘Classico Italiano Federlegno – Arredo’, una realtà in seno a Confindustria, cui aderiscono 80 aziende specializzate nell’artigianato vetrario e dei complementi d’arredo. Ed io sono l’unica ligure iscritta”.