Albenga. “Le problematiche del fine vita”. Sarà questo l´argomento trattato, sabato 13 febbraio, ad Albenga, nell’ambito dell´incontro regionale promosso da Movimento per la Vita nazionale in collaborazione con Federvita Liguria e Centro Aiuto vita-ingauno. Un progetto questo, denominato Heptavium- eutanasia e testamento biologico, che è stato realizzato con il contributo del Fondo per l´Associazionismo del Ministero del Lavoro, della Salute e delle politiche sociali.
Alla tavola rotonda, che si terrà, in occasione della 18a Giornata Mondiale del malato, all´Auditorium San Carlo di Albenga, parteciperà, insieme al Prof. Padre Luca Bucci, docente di scienze umane e bioetica all´università di Genova e al Prof. Massimo Gandolfini, neurochirurgo direttore della Fondazione Poliambulanza di Brescia, un ricco parterre di parlamentari: l´On.le Rocco Buttiglione, vicepresidente della Camera dei Deputati, la Sen. Laura Bianconi, la Sen. Emanuela Baio, il Sen. Claudio Gustavino (Alleanza per l´Italia) e l´On. Massimo Polledri (Lega Nord).
“I continui interventi strumentali nell´opinione pubblica e l’ampio dibattito parlamentare in corso alla Camera ci hanno convinto che di questi argomenti sia necessario tornare a discutere”. Così Eraldo Ciangherotti, Presidente di Federvita Liguria e Centro Aiuto Vita-ingauno,presenta l´incontro “Prima di Tutto la Vita: il diritto a vivere è per Costituzione Italiana”, che si terrà appunto sabato 13 febbraio, dalle ore 9,30 alle ore 12,30, all’Auditorium San Carlo di Albenga.
“Occorre risvegliare le nostre coscienze sul ‘fine vita’. Occorre farlo, mettendo al centro dignità e libertà della persona. Al tavolo del confronto, su questo argomento, possono tranquillamente partecipare credenti e non credenti. Già, perché non serve il patentino della fede, per dire il proprio sì alla vita. La storia umana e carica di sofferenza di Piergiorgio Welby, Giovanni Nuvoli e, in ultimo, di Eluana Englaro, per citare nomi saliti alla ribalta della cronaca, ci ha insegnato che è ora di dire basta a bugie e mistificazioni della verità. Ad oggi, sul fine vita è al vaglio della Camera dei Deputati il Disegno di Legge Calabrò, ‘Disposizioni
in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento’, già approvato al Senato. Lo Stato ha il dovere di tutelare la salute della persona malata. La gente non può essere ingannata sulla scia di una scorretta campagna di disinformazione o sull´onda dei facili pietismi”.
“Alimentazione e idratazione sono e restino, prima di tutto, sostegni vitali per la persona e non terapie farmacologiche ‘forzate’. Ecco perché occorre risvegliarci. Le direttive anticipate, approvate al Senato, e ora al vaglio della Camera dei Deputati, dovranno riferirsi soltanto ai soggetti in stato vegetativo, ‘non più in grado di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze’ e per questo motivo incapaci di ‘assumere decisioni che li riguardino’, come definito dal DDL Calabrò. Estendere invece ‘la platea’, oltre allo stato vegetativo, anche a tutti i soggetti non più in grado di intendere e di volere, come invece sembrerebbe oggi possibile per qualche Deputato, sarebbe pericoloso” conclude Ciangherotti.