[thumb:15878:l]Savona. E’ stato un interrogatorio lampo quello di questo pomeriggio che ha messo di nuovo faccia a faccia, presso il Tribunale di Savona, gli inquirenti e Don Luciano Massaferro, il prete alassino accusato di abusi sessuali su una bimba di 11 anni, sua parrocchiana. Assistito anche dal nuovo legale difensore, l’avvocato torinese Mauro Ronco, “Don Lu” si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del procuratore capo Gian Antonio Granero e del pm Giovanni Battista Ferro, titolare dell’indagine. Poco meno di quindici minuti e Don Luciano Massaferro ha fatto ritorno nel carcere di Chiavari, dove è rinchiuso dallo scorso 29 dicembre.
Ora, in attesa della pronuncia del Tribunale del Riesame sull’istanza di scarcerazione, Don Luciano vuole mettere a punto la sua strategia difensiva. La Procura, intanto, prosegue con gli accertamenti: elementi utili all’inchiesta potrebbero arrivare dalla perizia sui tre computer sequestrati al prete alassino. Tuttavia, secondo quanto trapelato, nessuna prova sarebbe emersa dall’analisi dei computer e non ci sono altri casi di abusi sessuali contestati a Don Lu. Il professor Marco Ronco, all’uscita del tribunale, ha dichiarato che Don Luciano non ha risposto in quanto ha già fornito tutti i riscontri possibili nei precedenti interrogatori e oggi “non c’era niente da aggiungere”. La linea difensiva non cambia rispetto all’inizio.