[thumb:303:l]Savona. Il consigliere della IV Circoscrizione e presidente del Comitato ambiente di Legino e Zinola, Renzo Briano, ha replicato al candidato alla presidenza della Regione Sandro Biasotti a proposito dell’ampliamento della centrale Tirreno Power di Vado Ligure. “Sandro Biasotti annuncia palesemente la sua posizione in materia di energia, ovviamente totalmente univoca a quella del presidente Vaccarezza, nell´ottemperanza agli ordini di scuderia, ovvero favorevole ad una trattativa con Tirreno Power per l´ulteriore gruppo a carbone da 460 Mw. Nel frattempo è anche compersa la posizione dell´assessore Marson riferita ad un gassificatore tra Imperia e Savona” ha spiegato Briano.
“Posizioni annunciate solo ora in maniera palese, ma a me ben note, oggetto di allontanamento da quel movimento politico e della decisione alquanto sofferta di dover scendere in campo e fare la propria parte alle elezioni provinciali, nella lista civica: ‘Per il bene comune’, senza un partito alle spalle, senza colonnelli ed esercito, senza risorse economiche, unicamente per poter contrastare tali dannosi e capestri progetti. L´unica nota apprezzabile è che, questa volta, finalmente, gli elettori potranno ben conoscere il programma del Pdl prima di votare e non dopo, come è successo per la Provincia” ha aggiunto il presidente della quarta Circoscrizione.
“E’ opinione ormai diffusa che il Pdl, invece di ergersi a reale difesa dei cittadini, lavoratori e loro familiari, per svariate motivazioni, si proroga, con impegno profuso a fare esclusivamente gli interessi dei soliti industriali e non solo, prova ne è, l´incredibile ed aberrante posizione assunta a difesa dei ’50’ posti di lavoro, paventati da Tirreno Power, barattandoli con l´ulteriore gruppo a carbone a scapito della salute dei medesimi lavoratori e della salute pubblica. Infatti, questi signori non possono non sapere che numerosissimi ricercatori hanno dimostrato e dimostrano, documentando scientificamente, la pericolosità certa delle centrali a carbone, causa di emissioni di polveri sottili e metalli pesanti” ha proseguito ancora Renzo Briano.
“Non possono non sapere che l´Arpal nel 2001 accertò che la provincia di Savona era la più elevata delle 4 provincie per l´elevata radioattività prodotta dalla combustione del carbone, nonché un deserto di licheni ed una alta concentrazione di metalli pesanti. Il Prof. Massimiliano Lupieri accertava che: ‘La situazione del territorio per quel che riguarda la contaminazione da gas fitotossici risulta piuttosto alterata, il 69% delle stazioni indica una qualità dell´aria da relativamente bassa a molto bassa, le aree più degradate sono il territorio circostante Altare e l´immediato entroterra di Vado Ligure. Il modello diffusionale del V, prodotto principale della combustione del carbone, con epicentro a Vado Ligure fornisce una valutazione sintetica su eventuali ricadute dovute alle emissioni della centrale termoelettrica di Vado Ligure’. Non possono non sapere come l´ampliamento a carbone porterà ad un´ulteriore grave danno all´ambiente, alla salute, all´economia ed al turismo della Provincia di Savona, che al contrario ha grande necessità di sviluppo turistico” ha spiegato il presidente del Comitato ambiente di Legino e Zinola.
“All´uopo, non si può non rilevare che chiunque vorrà e/o potrà accedere ad un pc prima di decidere dove portare i propri figli e nipoti a respirare aria sana di mare, con una mera ricerca in rete potrà evincere che cosa è successo e cosa succede nella provincia di Savona, causa le continue emissioni in atmosfera delle polveri sottili cancerogene e cardiotossiche, primarie e secondarie ai gas NOx ed SO2 emessi in atmosfera con quantità che, secondo i parametri Ue sono circa 6.000 t./anno di Pm10 contro le sole 153t./anno dichiarate nella V.I.A. di Tirreno Power in una provincia dove non si misurano nemmeno le polveri fini Pm10 e Pm 2,5, come prescritto dalla Ue. Con tali scenari non si può immaginare l´incremento del turismo tanto auspicato. Non si può e non si deve barattare 50 miseri posti di lavoro ‘paventati’ con la salute pubblica. Siffatti comportamenti si profilano indegni di un paese così detto civile, ma quelli di un paese del terzo mondo, ovvero uno dei più degradati e dei più mal governati” ha proseguito Briano.
“Il candidato Biasotti non può non sapere che Paesi del Nord Europa, certamente più civilizzati del nostro, con l´utilizzo delle fonti rinnovabili, ovvero della tecnologia per le costruzioni di impianti per energie rinnovabili riescono a garantire un quantitativo di posti di lavoro che, in proporzione i miseri 50 posti di Tirreno Power fanno sorridere e, questi, in totale sicurezza e senza cause di gravi ed irreversibili patologie. Non può non sapere che sono circa 150.000 i posti di lavoro creati dall´eolico in Europa e potrebbero più che raddoppiare entro il 2020. Gli scenari al 2020 e al 2030 tracciati dall´EWEA in un nuovo documento: 180GW al 2020, sono concreti. Infatti, oggi in Europa sono circa 150.000 i posti di lavoro qualificati creati dall´eolico. Il dato è emerso nel corso della terza giornata dell´EWEC 2008, la European Wind Energy Conference. L´EWEA (European Wind Energy Association) ha voluto ricordare che il settore dell´eolico impiega migliaia di persone soprattutto in Germania, Danimarca e Spagna “paesi pionieri dell´eolico” dove questa fonte rinnovabile ha dato, certamente, un significativo impulso economico locale. Il rispetto per la vita e per l´ambiente non può e non deve far parte di un mero gioco di interessi politici ed economici piccoli e/o grandi che siano, deve invece far parte dei valori primari ed inalienabili di ogni popolo civile” ha concluso Briano.