Savona, Chiabrera: pacifista uzbeka testimonia contro la pena di morte

Savona - chiabrera

[thumb:14393:l]Savona. La Comunità di Sant’Egidio ha organizzato un importante incontro sul tema della pena di morte. L’evento, che si terrà al Teatro Chiabrera martedì 24 novembre dalle ore 10 alle ore 12, avrà una testimone d’eccezione: Tamara Chikunova, fondatrice dell’associazione “Madri contro la pena di morte” in Uzbekistan, che racconterà il frutto del suo impegno, ovvero l’abolizione della pena di morte nel suo Paese. La Chikunova, insignita del prestigioso premio “Colomba d’oro per la pace” nel 2004, porterà quindi la sua testimonianza agli studenti savonesi nel teatro comunale.

L’incontro, che ha il patrocinio della Provincia di Savona, del Comune di Savona e della Fondazione A. De Mari, è aperto a tutti. Sempre nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata delle città per la vita sarà offerto un concerto in onore della Chikunova, sabato 21 novembre alle ore 21 nella chiesa di santa Maria della Neve alle Fornaci, cui parteciperanno il soprano Maria do Ceo Alexandrino, la mandolinista Paola Esposito, il Coro polifonico “Harmonium”, diretto da Giorgio Ameglio, e il Coro polifonico “Concentus Mater Misericordiae” diretto da Riccardo Mitidieri. Sarà un concerto vocale e strumentale: le musiche, classiche e non, affronteranno il tema dell’amore per la vita attraverso i vari periodi storici, dal ‘500 ai giorni nostri. L’entrata è a offerta libera. I fondi raccolti saranno devoluti alla Fondazione “Madri contro la pena di morte e la tortura” fondata dalla Chikunova.

“Dal 1998 – spiegano gli organizzatori – la Comunità di Sant’Egidio ha promosso la Campagna per una Moratoria mondiale della pena di morte. In questo quadro è nata la Coalizione mondiale contro la pena di morte, che riunisce oggi le principali associazioni abolizioniste. Il 30 novembre, che ricorda l’anniversario della prima abolizione della pena di morte dall’ordinamento di uno stato europeo, da parte del Granducato di Toscana nel 1786, è divenuto Giornata internazionale delle Città per la vita-Città contro la pena di morte. La Giornata mondiale delle Città per la vita/Città contro la pena di morte è un’importante iniziativa che ha messo in rete amministrazioni locali e società civili, per offrire e promuovere universalmente questa battaglia tanto decisiva per l’umanità intera. L’edizione del 30 novembre 2007 ha registrato l’adesione di 760 città, di cui oltre 35 capitali, rappresentando così la più grande mobilitazione internazionale finora realizzata per fermare nel mondo tutte le esecuzioni capitali”.

“Di anno in anno, la Comunità di sant’Egidio ha offerto nelle città in cui è presente l’opportunità di incontrare e confrontarsi con testimoni d’eccezione che hanno portato la voce diretta di chi ha sofferto: parenti delle vittime, condannati a morte riconosciuti innocenti, parenti dei condannati. Anche a Savona gli scorsi anni sono stati organizzati momenti di incontro e approfondimento sul tema, in particolare con gli studenti delle scuole superiori” aggiungono gli organizzatori.

Tamara Chikunova vive a Tashkent, capitale dell’Uzbekistan, dove è anche nata il 2 giugno 1948. Suo figlio Dmitrij, condannato a morte nel 1999, venne fucilato il 10 luglio del 2000. Aveva 29 anni. Tamara non fu avvertita dell’esecuzione, dunque non potette neppure salutarlo un’ultima volta. In seguito alla sua tragedia familiare decise di fondare l’associazione pubblica Madri contro la pena di morte e la tortura assieme ad altre donne che come lei hanno perduto i propri figli con una esecuzione capitale e ad altre persone di diverse professioni e ceti sociali semplicemente contrarie alla pena di morte e determinate con coraggio a condividere con lei la stessa battaglia per la sua abolizione.

“La pena di morte – sostiene Tamara Chikunova – per la sua stessa essenza è generatrice di male. E’ la negazione del diritto e della possibilità di correggere un errore giudiziario. E’ un deficit di umanità nei fondamenti della società e dello Stato, porta in sé non soltanto l’errore, ma viola il più alto diritto inalienabile di ogni uomo: il diritto alla vita”. Grazie all’operato e alla mediazione della sua associazione, Tamara Chikunova ha salvato negli anni passati le vite di 23 condannati alla pena capitale ed ha contribuito in maniera determinante alla stessa abolizione della pena di morte in Uzbekistan, avvenuta il 1° gennaio 2008. Per raggiungere questo straordinario traguardo ha dovuto affrontare sacrifici personali e superare duri ostacoli, in un paese, l’Uzbekistan, dove la pena capitale era un segreto di stato e i bracci della morte i luoghi dell’oblio assoluto: i familiari dei condannati non potevano visitarli, non venivano messi al corrente della loro successiva esecuzione e in seguito non potevano neanche venire a sapere il luogo della loro sepoltura.